Scavalcato un non convincente editoriale, il florilegio di articoletti su mostre e protagonisti della scena contemporanea (che quasi si confondono con le tantissime, forse troppe, pubblicità a tutta pagina di gallerie ed esposizioni), i piatti forti di questo numero di Aprile.
Sempre attento a seguire le ultime tendenze e i temi più attuali, Arte tende lo sguardo, in tempi di americanismo e antiamericanismo, ad un artista d’oltreoceano, Richard Phillips, che si propone di essere “la cattiva coscienza” degli USA, non esitando a mettere a nudo le miserie e gli scandali di una politica bigotta, tra ironiche e provocatorie citazioni dei maestri del rinascimento e contraddittori accostamenti di simboli. Di quella stessa America Doug Safranek scopre invece la poesia nascosta, esimendosi da ogni giudizio morale. In un bell’articolo, correlato da un’ottima scelta di foto, Alessandro Riva illustra tecniche e metodi di lavoro del maestro, che trasforma anonimi scorci dei sobborghi di Brooklin in scene sospese nel tempo, grazie anche alla riscoperta dell’antica tecnica della tempera ad olio.
Da grande città a grande città: Milano si prepara ad essere la capitale di un design sempre più vicino all’arte. Nicoletta Cobolli Gigli, sempre puntuale, ci presenta i protagonisti ed i luoghi di questa rinascita.
E dalle grandi città capitali delle mode, ad un piccolo centro, Piombino, dove Colombini dal suo osservatorio appartato, lontano da scuole e ultime tendenze, indaga gli elementi primari della pittura e della vita, con l’acutezza di chi usa la sua arte “per guardare meglio la cose”.
La rivista pubblica inoltre in questo numero il regolamento per il Premio Arte 2003 e i cinquanta artisti proposti da Arte per il Premio Catro Communication, con una novità: i venti finalisti saranno scelti dai lettori. Votate!
Last but not least un piccolo e gradito regalo, la mini guida della mostra di Schiele a Lugano. Per chi potrà andarci.
paola vitolo
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