Da anni, l’artista inglese Stanza si concentra su una lettura artistica del mondo biotecnologico. Disponibile online dal 2000, Genomixer è un progetto open source in evoluzione. Il lavoro propone agli utenti un ventaglio di modalità attraverso cui visualizzare, manipolare e mescolare suoni, immagini e testi. Tutti tratti dal vero codice genetico dell’artista. Esplorando i diversi settori disponibili, il visitatore prova numerose esperienze audiovisive non lineari, con le quali è invitato ad interagire tramite il movimento del mouse. Attraverso un’esperienza estetica di questo tipo, il pubblico partecipa alla costruzione di una sorta di metalinguaggio del DNA, grazie al quale ogni differente codice espressivo si trova a verificare i propri procedimenti. I dati forniti dai geni dell’artista entrano in un gioco di traduzioni tra apparati eterogenei, grazie ai quali hanno la possibilità di sfoggiare nuove morfologie e di attraversare nuovi regni sensoriali. Il significato ultimo risiede allora nella relazione che i segni intrattengono tra loro, in una specie di elaborazione concettuale digitale.
L’implicito riferimento al linguaggio scientifico esorcizza ogni componente emotiva all’interno di una struttura analitica, in cui sistemi generativi sonori e visivi producono mappature costruite sul codice biologico estratto dal sangue: la stringa di informazioni ottenuta viene, appunto, tradotta in codice binario e, successivamente, ricombinata in intriganti composizioni mobili e in una colonna sonora variabile.
Ma Genomixer non esiste solo come sito web. Stanza ha elaborato anche alcune versioni installative dello stesso labirintico database, in cui l’interazione si basa sul movimento fisico degli spettatori o sull’utilizzo di alcuni touch screen.
E’ inoltre possibile fruire il lavoro su CD, stampare gli articolati pattern oppure usarli per ornare tende e copriletti. Stanza ha anche ideato un ambiente-scultura in 3D controllato telematicamente dal codice genetico di coloro che vi faranno ingresso, e ha da poco lanciato il suo orologio basato sul Dna, Time Code, che impiegherà ben 104 anni a visualizzare ogni gene incluso nel DNA.
Nel prossimo futuro l’artista, sovvenzionato nella sua ricerca da Future Physical e dal Digital Art Lab Holon, è intenzionato ad aprire ulteriormente Genomixer agli utenti, fino ad avviarne una versione completamente personalizzabile che permetta l’inserimento del codice genetico del visitatore.
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www.genomixer.com
www.stanza.co.uk
alice spadacini
[exibart]
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