Ph. Nicola Neri
Aria, acqua, terra, fuoco, oggi possono rappresentare altrettante urgenze da affrontare, nel tormentato rapporto tra uomo e natura. Su questo dialogo critico, impostato a partire proprio dai quattro elementi naturali, inquadrati nel contesto della cura del patrimonio culturale, è incentrato Green Line, il festival promosso dal Comune di Firenze e organizzato da MUS.E, con la direzione artistica di Sergio Risaliti.
Fino all’8 gennaio 2023, monumenti e piazze della città fiorentina, dal centro alla periferia, saranno protagoniste dell’evento, con giochi di luci e di colori. Ma rispetto a F-Light, Green Line aggiungerà nuovi contenuti alle grandi installazioni luminose, spostandosi anche nei luoghi della cittadinanza attiva e nei musei per offrire spunti di riflessione legati a temi cogenti quali l’ecologia, la sostenibilità, il cambiamento climatico, il risparmio energetico.
Proprio in questa ottica, è stato scelto di ridurre il numero di installazioni luminose e di arricchire il programma del festival con il grande forum tematico “Climate change and heritage”, che si terrà giovedì, 15 dicembre, dalle 10 alle 18, nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. Il forum, aperto gratuitamente alla cittadinanza, si svolge in occasione del 40mo anniversario dell’inserimento del Centro storico di Firenze nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO e vedrà alternarsi sul palco, in 11 talk, esperti di restauro, climatologia e architettura, rappresentati di istituzioni governative e culturali, direttori di musei, imprenditori e artisti.
Tanti gli appuntamenti di videomapping, dal Ponte Vecchio e dalla facciata di Palazzo Vecchio, curati rispettivamente dall’artista e regista teatrale Giancarlo Cauteruccio e dal creativo Stefano Fumasi – The Fake Factory, alla facciata del Museo Novecento, con la videoproiezione dell’artista David Reimondo ispirata al Cantico delle Creature di Francesco d’Assisi.
La Sala d’Arme di Palazzo Vecchio ospiterà poi la mostra conclusiva di “WONDERFUL!”, progetto di Museo Novecento. In esposizione, una doppia personale, curata da Stefania Rispoli, dedicata alle due giovani artiste Camilla Alberti (Milano, 1994) e Anouk Chambaz (Losanna, 1993) che lavorano sul rapporto tra arte e ambiente naturale ma anche su ibridazione, rigenerazione e riciclo. Nella cripta duecentesca del Museo Marino Marini, la mostra multimediale “Seminarium”, dell’artista danese Jasper Just, curata da Caroline Corbetta, dove saranno presentati una serie di video in cui le immagini luminose, per un processo di interazione tra tecnologia e natura, andranno a nutrire delle piante posizionate davanti agli schermi.
Per il programma completo del festival Green Line di Firenze, potete dare un’occhiata qui.
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