La Biennale Arte 2022 chiude: i numeri di un’edizione da ricordare

di - 26 Novembre 2022

Sembra ieri, quando la 59ma Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia apriva le porte, a fine aprile 2022, attesissima dopo lo spostamento di un anno dovuto alla pandemia. Un contesto inedito che, di certo, ha influito sulla percezione di quello che è l’evento dedicato all’arte contemporanea dalla portata più ampia di tutto il mondo. Sarà forse per questo mix di curiosità e di attesa, per la voglia di tornare a respirare l’aria da grande evento, che si è registrata una affluenza record di pubblico? Insomma, domani, 27 novembre, sarà l’ultimo giorno di apertura ed è arrivato il momento di dare un po’ di numeri.

Photo by Andrea Avezzù

Biennale Venezia 2022: i numeri della 59ma edizione

Con oltre 800mila biglietti venduti, cui si aggiungono le 22.498 presenze durante la vernice per gli addetti ai lavori, il numero dei visitatori ha fatto registrare un aumento del 35% nei 197 giorni di apertura, anche questi ampliati rispetto ai 173 dell’edizione del 2019. Di fatto, nei 127 anni di storia della Biennale si tratta della più alta affluenza e, pur considerando la durata più lunga, l’aumento è comunque significativo, proprio a causa delle restrizioni che, in particolare nei primi mesi di apertura, ancora rendevano complicati gli spostamenti, in particolari quelli internazionali. A tale proposito, interessante la composizione del pubblico, con il 59% proveniente dall’estero e il 41% dall’Italia.

Sono stati 239.276, pari al 30% dei visitatori totali, i giovani e gli studenti che hanno visitato Giardini e Arsenale. 6.416 insegnanti coinvolti nelle attività educational in sede espositiva, 3.040 insegnanti coinvolti nelle preview dedicate e 1.044 le scuole che hanno visitato la Mostra, di cui 47 scuole dell’infanzia e nidi, 156 scuole primarie, 80 scuole secondarie di I grado, 761 scuole secondarie di II grado.

I visitatori organizzati in gruppo rappresentano il 14% del pubblico complessivo. Sono stati poi 4200 i giornalisti accreditati solo nei giorni di pre-apertura, tra stampa italiana (1.705) e internazionale (2.495), cui si aggiungono i 5.800 che si sono via via accreditati durante i mesi di mostra, per un totale di 10mila giornalisti provenienti da agenzie, televisioni, radio, quotidiani, periodici, testate online. Da segnalare anche i numeri dei Social Media. I contenuti pubblicati durante la Biennale Arte 2022 sulle piattaforme Facebook, Twitter, Instagram e YouTube della Biennale di Venezia hanno ottenuto complessivamente oltre 102,8 milioni di visualizzazioni, generando più di 2 milioni di interazioni.

Per quanto riguarda la mostra curata da Cecilia Alemani, “Il Latte dei Sogni”, invece, sono stati 213 le artiste e gli artisti invitati, provenienti da 58 nazioni diverse e con 180 prime partecipazioni alla Biennale, per più di 1500 opere esposte. Due i progetti speciali: il Padiglione delle Arti Applicate in collaborazione con il Victoria and Albert Museum di Londra, e il Progetto Speciale Forte Marghera a Mestre. Lato Padiglioni: 80 partecipazioni nazionali, divise in 27 nei padiglioni storici ai Giardini, 26 all’Arsenale, tra cui l’Italia, e 27 nel centro storico di Venezia. Cinque le nazioni presenti per la prima volta – Repubblica del Camerun, Namibia, Nepal, Sultanato dell’Oman, Uganda – e tre le prime volte con un proprio padiglione: Repubblica del Kazakhstan, Repubblica del Kyrgyzstan e Repubblica dell’Uzbekistan.

Delcy Morelos, Photo by Andrea Avezzù

Una l’assenza di peso e anche questo è un numero da ricordare, in una Biennale che non si è fatta mancare nulla o poco: oltre alla pandemia, infatti, si è trovata anche nel bel mezzo – metaforicamente – di una guerra e già da fine febbraio, allo scoppio delle ostilità, fu dato l’annuncio che il Padiglione della Russia ai giardini non avrebbe mai aperto, per decisione degli stessi curatori, in segno di protesta contro l’invasione dell’Ucraina.

Jana Euler, Photo by Andrea Avezzù

Le parole di Alemani e Cicutto

«Voglio segnalare, in particolare, che in questa edizione di grande successo di pubblico – malgrado la bassa presenza di visitatori provenienti dall’area asiatica – e di altissima attenzione da parte della stampa italiana e internazionale, La Biennale ha voluto fortemente garantire la presenza degli artisti ucraini, supportando la realizzazione del Padiglione Ucraina e mettendo a disposizione uno spazio libero ai Giardini – “Piazza Ucraina” – per la presentazione di opere in qualsiasi formato (trasmesse digitalmente), provenienti da artisti rimasti nel loro paese e spesso direttamente coinvolti nella resistenza all’aggressione russa», ha dichiarato il Presidente Roberto Cicutto, che ha ricordato «La grande determinazione e capacità della Curatrice nell’aver realizzato una Mostra così importante e ricca malgrado le limitazioni imposte dai due anni peggiori della pandemia».

Overview – Gabriel Chaile, Photo by Andrea Avezzù

«È stato un viaggio molto lungo, che ci ha portato attraverso una pandemia, una guerra crudele e un senso collettivo di incertezza. Organizzare questa mostra in tali circostanze è stata una grande avventura, non priva di ostacoli e complicazioni», ha dichiarato Alemani. «Ho concepito questa mostra da remoto, con centinaia di studio visit fatti su zoom con artisti provenienti da tutto il mondo. Pochissimi artisti sono stati in grado di venire a vedere gli spazi espositivi. Nessuno sapeva se le opere sarebbero arrivate a Venezia in tempo. Anche se ora le cose sembrano essere tornate a una sorta di normalità, sappiamo tutti che è stato un periodo straordinario e che ci sono voluti più di due anni per arrivare a questo punto. Il fatto che questa esposizione sia stata aperta puntualmente ad aprile ha del miracoloso».

Overview Corderie dell’Arsenale, Photo by Andrea Avezzù
Photo by Andrea Avezzù
Photo by Andrea Avezzù
Rosemarie Trockel, Photo by Andrea Avezzù

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