Per più di due mesi la vita culturale della già non attivissima Bologna si era completamente arrestata, schiacciata dal vuoto della città durante il periodo estivo. Ancora oggi, a metà del mese di Settembre, quando tutte le altre attività cittadine hanno ripreso il normale ritmo di sempre, la stragrande maggioranza delle gallerie sonnecchia e si prepara lentissimamente a riaprire. Per fortuna a suonare la sveglia arriva Artelibro, il primo Festival del Libro d’Arte, che si inaugurerà la sera del 16 per proseguire fino a domenica 19. L’appuntamento è a Palazzo Re Enzo, esattamente nel cuore della città, affianco a Piazza Maggiore e alla Piazza del Nettuno. Niente di più facile che visitare i luoghi più interessanti della cultura bolognese, molti imbanditi per l’occasione e tutti concentrati nel raggio di non più di due chilometri.
Cominciamo con l’edificio che sta dirimpetto alla sede del Festival: Sala Borsa, la biblioteca multimediale e sala conferenze più conosciuta e frequentata di Bologna.
Nella sua Piazza Coperta, si svolgeranno cinque incontri sul tema della letteratura, dall’esplicativo titolo Più di un romanzo: le vite degli artisti raccontate nelle testimonianze della loro epoca. Gli incontri, coordinati da Stefano Zuffi, verteranno su dei pilastri dell’arte italiana: Caravaggio (Venerdì 17, ore 10.30), Leonardo (Venerdì 17, ore 16), Pontormo (Sabato 18, ore 16), Tiziano (Domenica 19, ore 10) e Canova (Domenica 19, ore 17.30).
Ancora in tema di libri il Museo Medievale, la Biblioteca dell’Archiginnasio e la Cineteca comunale insieme alla GAM, esporranno al pubblico, per tutto il periodo del Festival, i volumi più pregiati delle loro collezioni, in un iter storico che va rispettivamente dalle miniature bolognesi del Medioevo e del Rinascimento (Le pagine dipinte), alle rarità editoriali dei libri d’arte dal XVI al XIX secolo (Bologna nei libri d’arte) per finire sui testi moderni e contemporanei (Le collezioni di libri della cineteca comunale e della GAM).
Anche le gallerie, nonostante si sia già detto quanto poche siano attive in questo momento, partecipano all’evento. E’ infatti grazie a una cooperazione tra la Paolo Nanni, lo Studio Forni, la De’ Foscherari, l’Ariete, la Marabini e altre, che gli spazi di Palazzo Re Enzo saranno attraversati dal percorso di Indice scultura. In mostra opere di diciannove scultori tra cui Girolamo Ciulla, Juan Mirò, Ugo Riva e Germano Sartelli, ciascuno accompagnato da una collezione di cataloghi e monografie.
Per chi non volesse tuttavia rinunciare a un tour galleria per galleria, le tre migliori proposte sono la personale di pittura e scultura concentrata su religiosità e voyeurismo di Oliviero Rainaldi alla De’ Foscherari (via Castiglione 2/D), i nudi b/n di soggetti maschili di colore del fotografo Robert Mapplethorpe alla Galleria Spazia (via dell’Inferno 5) e la pittura contro tutte le correnti di Alberto Gianquinto, scomparso da poco più di un anno, alla Stefano Forni (Piazza Cavour 2). Da non scartare nemmeno le spiagge dipinte da Dino Boschi allo Studio Forni (via Farini 26) che intendono esprimere il senso del disagio nel trovarsi in faccia la banalità, e la collettiva YTA – young trentino artists che inaugurerà la stagione del locale Sesto Senso (via Petroni 9/C) proprio il giorno di apertura di Artelibro, presentandosi come l’unica mostra allestita in città sulla giovane arte.
Chiudiamo questa breve guida segnalando il ciclo cinematografico che lo storico cinema Lumiere ha ideato per i visitatori del Festival. Esso si articolerà in soli tre film: Arca russa di A. Sokurov (Giovedì 16, ore 20.15), Fahrenheit 451 di F. Truffaut (Venerdì 17, ore 17.45) e Ebbro di donne e di pittura di Im Kwon-Taek (Sabato 18, ore 20).
carolina lio
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L'evento Bolognese ha visto, secondo alcuni giornali, un grande successo di pubblico. Nella realtà, chi ha passato ogni giorno almeno una mezza giornata in fiera ha visto molta delusione, disinteresse, affluenza rada e soprattutto assenza di quel pubblico specializzato o almeno "appassionato" che avrebbe dovuto determinare la sorte del festival-fiera. Mentre la mattina i pensionati bolognesi saccheggiavano gli stand dei materiali informativi gratuiti, il pomeriggio molte facce neutre usavano il palazzo solo per passeggiare e guardare il panorama per poi dileguarsi dopo le otto di sera e lasciare le sale vuote fino alla chiusura.
un flop clamoroso
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bell'evento