Si è inaugurata il 12 giugno e rimarrà visitabile fino al 30 agosto 2021, la mostra-installazione conclusiva della terza edizione del “LAB\per un laboratorio irregolare”, diretto e curato da Antonio Biasiucci. Inserita nell’ambito del Campania Teatro Festival diretto da Ruggiero Cappuccio, l’esposizione “EPIFANIE/03” è allestita lungo il corridoio della cappella di San Tommaso presso il convento di San Domenico Maggiore a Napoli. La mostra è realizzata con la collaborazione del Comune di Napoli. Il progetto ha ricevuto il Matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee e il patrocinio della SISF – Società Italiana per lo studio della Fotografia.
Il “LAB\per un laboratorio irregolare” è nato in modo spontaneo nell’ottobre 2012 dall’incontro tra Antonio Biasiucci e un gruppo di giovani fotografi. Per circa due anni, a cadenza bisettimanale, l’artista ha seguito – gratuitamente – otto “allievi” nel loro percorso artistico, guidando ognuno nella produzione di un progetto di ricerca personale e di una mostra collettiva.
Su un tavolo di 15 metri sono poggiati otto libri-portfolio, diversi per forma e contenuti: come già ci ha abituati per le precedenti edizioni, il modus operandi di Antonio Biasucci si ripete ancora una volta, nonostante le difficoltà oggettive della pandemia, riuscendo brillantemente a unire sguardi eterogenei sotto un unico metodo di ricerca. L’attenzione nell’approfondire il proprio lavoro, la necessità dell’autocritica e il costante confronto sono stati i punti di forza nel percorso verso la costruzione della propria “Epifania”. Con oltre 150 opere fotografiche, i protagonisti di questa edizione sono: Paolo Covino, Alessandro Gattuso, Valeria Laureano, Laura Nemes-Jeles, Claire Power, Ilaria Sagaria, Giuseppe Vitale e Tommaso Vitiello.
«Fare il Laboratorio significa intraprendere un percorso introspettivo, aiuta a distinguere il fondamentale dall’effimero, ad acquisire una forma mentis e una metodologia che è funzionale alla realizzazione di un portfolio di immagini nate dal confronto con il soggetto scelto», ha raccontato Biasucci, descrivendo l’essenza del Laboratorio irregolare. «Nel Laboratorio non si privilegia un genere ma, al contrario, si punta alla cancellazione del genere. È privilegiato solo il proprio dire che eventualmente può prevedere più generi per comunicarlo. Aiuta a capire che lo scambio, il confronto, il relazionarsi sono fondamentali per crescere, insegna ad avere il coraggio di presentarsi nudi, con la consapevolezza che è questo l’unico modo possibile».
Il catalogo “Epifanie/03”, a cura di Alessandro Leone, è arricchito dai testi critici di Antonio Biasiucci, Goffredo Fofi, Giovanni Francesco Frascino, Stefano De Matteis e Alessandra Troncone ed è edito da Giannini Editore.
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