La voce âdrammaâ deriva dal greco e ha come significato âazione scenicaâ, infatti la sua origine è riconducibile a un verbo che vuol dire âagireâ. Ed è proprio unâazione teatrale quella che ci viene mostrata attraverso le foto di Cesare Accetta. Entrando nello spazio dâaccesso alla galleria Al Blu di Prussia, a Napoli, è possibile immergersi in quattro grandi foto estrapolate da un racconto fotografico elaborato dallâautore. La narrazione visiva vede come protagonista la figura mossa di Alessandra DâElia, collaboratrice storica di Accetta, ed è ambientata a Punta Campanella. Questa prima parte del percorso rappresenta lâesterno, sia nella sua accezione letterale sia in quella metaforica: infatti, i colori vividi, la totale assenza di oscuritĂ e la figura mossa sembrano voler restituire unâazione euforica e vitale. Proseguendo nel âtunnelâ invece si cambia registro ed è possibile vedere quindici ritratti di donne, in questo caso rappresentativi di una dimensione interna, nella duplice accezione letterale e spirituale.
Accetta intende conferire al progetto una dimensione teatrale, non solo nella progettazione delle immagini ma anche nella restituzione delle stesse allâinterno della ânavataâ della galleria. Viene cosĂŹ giustificata la quasi totale assenza di luce che illumina direttamente le fotografie, per permettere alle immagini stesse di âparlareâ autonomamente e consentire al pubblico di immedesimarsi in esse. Terminati i ritratti, in fondo alla sala, una proiezione presenta dei video-ritratti in slow-motion delle attrici. Non è la prima volta che Accetta utilizza la tecnica del video-ritratto: infatti giĂ nel lavoro 03 â 010, presentato al Museo di Capodimonte, utilizzava un video-trittico che vedeva protagonista ancora una volta Alessandra DâElia.
Si evidenzia in maniera lampante lâinfluenza del teatro nel lavoro personale di Accetta. Infatti Drama si ricollega al progetto In luce presentato nel 2016 al Madre di Napoli, dove lâartista presentò 54 video-ritratti che vedevano ancora una volta protagonisti il teatro e la luce. Ma, mentre nel progetto del 2016 i volti e i corpi venivano messi a nudo dalla luce e sembravano emergere da essa, con il nuovo lavoro Accetta effettua unâoperazione di sottrazione. Ă lâoscuritĂ a predominare in questo caso, lasciando sprazzi di luce necessaria a delineare i lineamenti del volto e il sentimento negli occhi delle protagoniste. Si genera cosĂŹ unâaura attorno alle immagini e sembra di poter entrare in connessione con esse.
La predominanza del nero richiama anche la prima mostra dellâartista, intitolata Nero sensibile, del 1985, in cui erano esposte foto di scena scattate durante le esperienze del teatro di ricerca: il soggetto è il teatro ma lâindagine artistica e personale verte sul nero. Emerge cosĂŹ la similitudine, piĂš volte espressa dal fotografo, tra teatro e camera oscura: in entrambi i casi la luce può scrivere ancora tutto, tutto può accadere ma senza lâoscuritĂ non può esservi luce. Il nero-tenebra risulta essere un elemento privilegiato in quanto dimensione ancora tutta da esplorare e misteriosa, spazio non illuminato dove è possibile fantasticare su ciò che può accadere. Ă significativo evidenziare, però, che i 15 ritratti non sono scattati in bianco e nero: infatti avvicinandosi alle foto è possibile scorgere le impercettibili sfumature cromatiche dei capelli e della pelle delle attrici.
Un altro cardine del lavoro personale di Accetta è lâuniverso femminile, preponderante anche in questo nuovo progetto. Lâartista stesso afferma: ÂŤHo una predilezione formale ed estetica per la donna, lâarmonia classica del corpo femminile mi colpisce sempreÂť. Oltre allâassetto formale, ad Accetta interessa lâinterpretazione artistica delle donne. Ecco perchĂŠ generalmente il fotografo si avvale di attrici o danzatrici per realizzare i suoi progetti personali, in quanto, per creare un lavoro autentico, è necessario che vi sia anche unâinterpretazione autentica. Lâinput da seguire per il progetto presentato Al Blu di Prussia è lâesplicitazione di un sentimento drammatico, che spiega ancora una volta il titolo della mostra.
Lo spazio teatrale, il tempo e la luce-buio sono i tre elementi che assurgono a trittico teorico del lavoro di Cesare Accetta. Drama è un progetto fotografico pensato per gli spazi de Al Blu di Prussia, ideato e realizzato in collaborazione con Alessandra DâElia, coinvolta, come nei lavori precedenti, non solo come attrice ma anche nellâediting e nella regia.
La mostra di Cesare Accetta da Al Blu di Prussia, a Napoli, sarĂ visitabile fino al 6 aprile 2024.
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