Categorie: Fotografia

Piccoli, grandi gesti del caregiver, in una mostra fotografica a Parma

di - 8 Aprile 2025

Dal 10 aprile al 3 maggio 2025, il foyer del Teatro al Parco di Parma ospiterà Raccontarsi – La narrazione e l’ascolto come strumenti di formazione e cura, una mostra fotografica di Marco Gualazzini che segna l’apertura pubblica di un progetto culturale e sociale promosso da Solares Fondazione delle Arti – Teatro delle Briciole in collaborazione con il Centro Cardinal Ferrari. L’iniziativa, sostenuta da Fondazione Cariparma nell’ambito del bando Avere cura di chi cura, si rivolge ai caregiver – familiari e operatori che si prendono cura di persone colpite da gravi cerebrolesioni – offrendo loro un percorso di elaborazione e ascolto attraverso strumenti artistici e narrativi.

Caregiver da raccontare: come è nata la mostra

La mostra rappresenta l’esito di un laboratorio articolato, condotto al Centro Cardinal Ferrari dalla scrittrice, drammaturga e formatrice Marina Allegri, esperta in storytelling autobiografico, con il supporto clinico delle specialiste del Centro, la neurologa e psicoterapeuta Donatella Saviola e la psicologa clinica Nadia Maradini. A chiudere idealmente il cerchio, una performance ideata da Maurizio Bercini accompagnerà l’inaugurazione, il 10 aprile, alle ore 11, mentre una poesia inedita della stessa Allegri sarà proiettata nello spazio espositivo.

Realizzati durante gli incontri tra i partecipanti al progetto, gli scatti di Gualazzini ritraggono i dettagli tangibili e i gesti sospesi che attraversano il tempo dell’attesa, della cura e della relazione. Le fotografie sono anche un riflesso dell’intimità che si crea nei “mondi di sabbia”, piccole installazioni realizzate dai partecipanti attraverso la Sandplay Therapy, metodo immaginativo e simbolico introdotto nell’ambito della psicologia analitica dalla psicologa junghiana Dora Kalff (1904–1989), allieva di Carl Gustav Jung, negli anni Sessanta.

La sabbiera consiste, come spiega la Kalff, in un piccolo mondo costruito con sabbia, piccoli oggetti, miniature di case, uomini e animali, per mezzo del quale mettere in scena – attraverso le immagini – il proprio vissuto, aprendo a nuove prospettive di pensiero. Le miniature, le figure e le composizioni effimere diventano così terreno visivo per le riflessioni sul trauma, la resilienza e la trasformazione dell’esperienza.

Marco Gualazzini: biografia

Nato a Parma nel 1976, Marco Gualazzini ha iniziato la carriera nel 2004 presso la Gazzetta di Parma e ha lavorato su progetti in India, Myanmar, Pakistan, e soprattutto in Africa, dove ha documentato crisi umanitarie e conflitti. Le sue fotografie sono state pubblicate su testate come The New York Times, GEO, TIME Magazine, L’Espresso e Al Jazeera. Tra i riconoscimenti ottenuti figurano il World Press Photo, il Getty Images Grant for Editorial Photography e il Premio Luchetta.

Dopo il volume Resilient (Contrasto, 2018), nel 2024 ha pubblicato Il torrente Parma, un omaggio fotografico al paesaggio fluviale della sua città, confermando un interesse costante per la relazione tra spazio e vissuto umano. Gualazzini è anche docente di fotogiornalismo all’Università di Parma.

I progetti di Solares per i pubblici fragili

Il contesto in cui la mostra fotografica si inserisce è quello delle attività di Solares Fondazione delle Arti – Teatro delle Briciole, realtà culturale nata a Parma nel 2007 dalla fusione tra lo storico teatro per l’infanzia e il cinema Edison.

Solares opera come centro di produzione e sperimentazione interdisciplinare, promuovendo progetti di teatro, arti visive, cinema e formazione. Negli ultimi anni ha rafforzato l’attenzione per il ruolo dell’arte nei contesti educativi e sociali, lavorando con pubblici fragili e affrontando temi come la memoria, la cura, il trauma e la trasformazione.

La mostra Raccontarsi si inserisce proprio in questa linea di lavoro, facendo della fotografia un’occasione in cui la dimensione individuale incontra una forma collettiva.

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