Dal 4 ottobre al 30 novembre 2024, Trani diventa il palcoscenico del Radar Festival, un evento internazionale di fotografia che, giunto alla sua quarta edizione, punta i riflettori sui futuri imperfetti e sull’impatto dell’attività umana sul pianeta. Organizzato dalla Scuola in Arti Visive Spaziotempo, il festival è scandito da dieci mostre personali e una collettiva degli allievi della scuola, con oltre 180 fotografie esposte nei luoghi simbolo della città.
Quest’anno, i temi affrontati spaziano dalle energie rinnovabili alla crisi climatica, dalle migrazioni al ripopolamento di villaggi disabitati. Artisti di fama internazionale come Simone Tramonte, Diambra Mariani, Olgaç Bozalp, Gaia Squarci e Kata Geibl porteranno a Trani lavori che esplorano l’intersezione tra ambiente, società e tecnologia.
«Sospesi fra il progresso e la necessità di recuperare – forse salvare – l’ambiente che ci circonda, lo sguardo degli artisti ha indagato il presente per rintracciare i semi di un futuro sempre più vicino, ma non per questo conosciuto – spiegano i curatori del festival, Giovanni Albore e Francesco Merlini– abbiamo selezionato alcuni fra i migliori artisti contemporanei per creare un racconto coinvolgente, polifonico e al tempo stesso armonioso».
Ma Radar non è solo esposizioni. Il festival è un progetto green, a impatto zero, che promuove l’eco-design, l’economia circolare e l’utilizzo di materiali sostenibili. Inoltre, sarà l’occasione per discutere l’impatto ambientale della fotografia stessa, con workshop, laboratori educational e una piattaforma di e-commerce per il riciclo di attrezzature fotografiche.
Il festival coinvolgerà anche il pubblico con iniziative come laboratori di “trash printing” e attività di clean-up partecipato, collaborando con Legambiente e altre realtà locali. Fino al 30 agosto, è aperta una call per artisti emergenti che desiderano presentare progetti legati ai temi del festival, con premi che includono borse di studio e mostre personali.
Con mostre che variano dalla fotografia documentaristica all’arte concettuale, Radar Festival si propone come un evento polifonico che invita a riflettere su come l’arte può influenzare il dibattito su sostenibilità, cambiamento climatico e innovazione sociale.
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