Continua il nostro focus sulle gallerie più attive in Italia, per raccogliere il loro punto di vista sulla crisi causata dal Covid-19 e sul futuro: il nuovo appuntamento è con mc2gallery e il suo direttore Vincenzo Maccarone. Per leggere tutte le interviste ai galleristi visitate la sezione Gallerist.
Come avete riorganizzato il vostro lavoro?
«Ovviamente, la crisi colpirà in particolare modo non solo i giovani e mid-career artisti, ma tutte le gallerie e il sistema dell’arte. Stiamo riflettendo sulla situazione e al momento stiamo tenendo sott’occhio e in considerazione il mercato online attraverso le piattaforme predisposte. Sarà molto difficile perché credo molti di noi stiano facendo la stessa scelta, quindi ci sarà una grande competitività e saranno tutti costretti ad rivedere i prezzi».
Quali misure metterete in atto per attutire le difficoltĂ previste per il 2020?
«Credo che le difficoltà saranno ben oltre il 2020, è un cambiamento epocale, non solo per quanto riguarda la visione dell’arte ma anche dell’imprenditoria in generale. Da tempo pensiamo che lo spazio fisico della galleria sia poco valorizzato. Nonostante questo pensiero, è importante il contatto fisico tra opera e fruitore, è un momento poetico e stiamo studiando una strategia in questa direzione. Sicuramente pensare a fiere e/o solo mercato online è triste e al di fuori dello scopo dell’arte».
Qual è il più grande ostacolo che sarete costretti a superare nei mesi a venire?
«Il più grande ostacolo sarà ovviamente quello economico, in quanto la non possibilità di lavorare in galleria e nelle fiere per mesi non cancella i elevati costi fissi che una galleria deve sostenere. Noi gallerie private dobbiamo sostenere economicamente e supportare gli artisti, ma ci troveremo “forse” neanche nella possibilità di sostenere noi stessi. Siamo inoltre certi che finito questo periodo particolare, il mercato non si riprenderà immediatamente e sarà a rilento, ma ci sarà molta più selezione».
Quale credete sia la debolezza più evidente che il sistema dell’arte ha mostrato in queste settimane?
«Sicuramente l’abbandono a noi stessi da parte delle istituzioni. Il ruolo dell’arte in un momento come questo dovrebbe essere valorizzato. Molti artisti, nonostante le difficoltà , donano opere in cambio di fondi per solidarietà , questo è onorevole. Siamo completamente allo sbaraglio e molti dimenticano di quanto sia importante il pensiero.
La mia visione personale, essendo le fiere molto importanti, che cambino direzione anche loro, in quanto i loro costi saranno insostenibili per moltissime gallerie che fino a ieri erano forti e salde».
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