Lo scorso 2 febbraio, Genova ha festeggiato un anniversario importante: infatti sono passati esattamente vent’anni dall’apertura al pubblico del Museo d’Arte Contemporanea.
La prima mostra di Villa Croce, intitolata Astrattismo in Italia nella raccolta Cernuschi Ghiringhelli. 1930-1980 e inaugurata il 2 febbraio 1985, presentava una delle più ricche collezioni private italiane, poi acquisita dal Comune di Genova.
Due decenni dalla nascita nel capoluogo ligure di una struttura museale appositamente concepita per l’arte contemporanea, e quindi tempi maturi per un primo bilancio: qual è l’apporto del museo allo sviluppo della vita culturale cittadina? Come sono state recepite nel tempo le iniziative e le mostre?
Nel corso degli anni, le scelte espositive di Villa Croce hanno seguito un percorso evolutivo preciso, che possiamo riassumere in tre tappe principali: dall’indirizzo culturale degli esordi, che privilegiava le grandi mostre di circuito e i nomi più popolari; all’attenzione focalizzata, negli anni successivi, sulla produzione genovese e ligure. Fino all’attuale scelta di organizzare la programmazione secondo due ambiti principali, i grandi temi della ricerca artistica del XX secolo e la scelta di offrire spazi ad espressioni più recenti e sperimentali.
Una scelta coraggiosa, che abbina il ruolo istituzionale tradizionale del museo all’obiettivo di rappresentare per la vita artistica cittadina un luogo per fare arte, un laboratorio di tendenze e idee dove convogliare e far dialogare i nuovi linguaggi artistici. Una scelta confermata anche dalla decisione di festeggiare quest’anniversario con una performance inedita di Angelo Pretolani, Gloryhole.
Tra gli appuntamenti in programma per febbraio, prosegue il Festival Polipoesia – La voce in scena. La voce riflessa: un’altra iniziativa che s’inserisce già consolidato trend di dialogo tra diversi linguaggi dell’arte contemporanea e di attenzione per poesia sperimentale, performance, musica, fotografia, videoarte, che fanno di Villa Croce un centro dinamico e profondamente inserito nel tessuto culturale cittadino.
Un bilancio positivo, quindi, per un museo che dall’inaugurazione ad oggi ha organizzato oltre centocinquanta mostre
e numerosi eventi, promuovendo, grazie alle donazioni di oltre 3500 opere, un incremento significativo delle pubbliche collezioni d’arte contemporanea e consolidandosi nel tempo come una delle realtà più vivaci dell’offerta artistica della regione.
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