Categorie: genova

Fino al 2.III.2014 | Nam June Paik, The future is now | Fondazione Pierluigi e Natalina Remotti, Camogli

di - 10 Febbraio 2014
“The future is now” è il titolo più che appropriato per la mostra curata da Francesca Pasini e Caterina Gualco, che nasce dal progetto di dialogo con altre collezioni italiane, un programma cominciato l’anno scorso con l’evento dedicato a Fischli e Weiss, in collaborazione con ArteValori. Adesso è la volta di Nam June Paik, classe ‘32, artista Fluxus di origine sudcoreana, grande innovatore, e soprattutto inventore della videoarte. Basta fare un salto indietro, al ‘63, a Wuppertal, alla sua prima personale alla Galleria Parnass, e  pensare  alla sua installazione intitolata 13 TV: 13 distorted TV sets: già allora aveva intuito la forza mediatica di quella scatola chiamata televisione, e si divertiva a giocare tra immagini, suoni, narrazione, musica e performance, rompendo schemi acquisiti per cercare nuovi effetti.

Nam June Paik si divertiva a uscire dagli schemi, a rompere ogni convenzione, semplicemente, per stupire. Tanto affascinato dalla tecnologia da costruire insieme all’ingegnere Shuya Abe, coreano anche lui, il sintetizzatore Abe-Paik, un parecchio in grado di distorcere i video. Sperimentatore instancabile, ha realizzato grandi eventi, o meglio, trasmissioni in diretta entrate nella leggenda, come quella con Joseph Beuys a Kassel nel ‘77, per Documenta 6. Ancora nell’84 la diretta Pompidou/Parigi – Moma/New York, Good Morning Mr. Orwell, con alcuni nomi mitici tra cui Laurie Anderson, Peter Gabriel, John Cage, Salvador Dalì, solo per citarne alcuni, per creare insieme a loro un flusso mediatico di energia da una parte all’altra del pianeta.
Al centro delle sue opere c’è il monitor, il nuovo protagonista che appare solo o in serie, e che si è trasformato da semplice contenitore a elemento attivo, per diventare lo strumento di un  concerto che trasmette suoni, immagini, e sensazioni al suo attento pubblico, sempre diverso.
È evidente nell’opera TV Buddha, del tutto inusuale vedere un’antica statua di Buddha che dialoga silenziosa con un monitor, stimolando nuove sinergie tra culture ed epoche lontane, un confronto tra misticismo e tecnologia.
Due rane in pietra grigia che guardano un televisore, sono le emblematiche protagoniste di TV Frog, spettatrici curiose di storie che in qualche modo le coinvolgono, altri soggetti che aprono nuovi paralleli; per non parlare di Senza Titolo, quella lanterna dipinta di rosso, solo apparentemente normale, perché al posto del classico stoppino c’è una piccolissima televisione,  simbolo di quella nuova energia che adesso si sente capace di sostituire anche la luce.
Nel grande laser painting Beuys Voice, appaiono alcuni simboli cari a Beuys, come il cappello e la lepre, che si intrecciano con altre figure, per cominciare la trama di uno straordinario racconto; insolita e singolare è Fluxus island – in Decollage ocean, la serigrafia su tela, per l’isola della mente e delle idee, come anche TV Clock, tre monitor che trasmettono le immagini di un orologio ripreso dalla telecamera a circuito chiuso, un lavoro che mette a confronto immagini ed elettronica; tutte soluzioni diverse capaci di creare un flusso di energia che ancora oggi non ha perso la forza di stupire.
Bettina Bush
dal 30 Novembre 2013 al 2 Marzo 2014
Nam June Paik, The future is now
Fondazione Pierluigi e Natalina Remotti,
via Castagneto 52
I – 16032, Camogli (GE)
Orari: Sabato e Domenica dalle 11 alle 18

Articoli recenti

  • Arte contemporanea

Inafferrabile Vettor Pisani: una mostra, un archivio, una lunga frequentazione

A margine della mostra alla Fondazione Pino Pascali, con la co-curatrice Giovanna Dalla Chiesa ripercorriamo la ricerca di Vettor Pisani,…

27 Aprile 2024 14:10
  • Mercato

Sotheby’s mette all’asta un capolavoro di Monet

Appartiene alla serie dei Covoni, la stessa che nel 2019 fissava un record per l’artista a quota $ 110,7 milioni.…

27 Aprile 2024 12:42
  • Bandi e concorsi

Premio Lydia 2024, aperta la call per il sostegno alla ricerca artistica

La Fondazione Il Lazzaretto di Milano lancia la open call 2024 per il Premio Lydia all’Arte Contemporanea, dedicato al supporto…

27 Aprile 2024 12:39
  • Fotografia

Other Identity #109. Altre forme di identità culturali e pubbliche: Alessandro Trapezio

Other Identity è la rubrica dedicata al racconto delle nuove identità visive e culturali e della loro rappresentazione nel terzo…

27 Aprile 2024 12:10
  • Mostre

L’infinito volgere del tempo di Carlo Zoli approda a Milano

Dal prossimo 9 maggio, fino al 15 giugno, Carlo Zoli porta a Milano, nello spin-off di HUB/ART, “L’infinito volgere del…

27 Aprile 2024 10:00
  • Mostre

Stefano Stoppa, dimenticare a memoria: la mostra da InStudio, Padova

Gli spazi dell'atelier InStudio, a Padova, si aprono per la mostra del giovane artista veneziano Stefano Stoppa: in esposizione, una…

27 Aprile 2024 8:15