Il museo d’arte contemporanea di Villa Croce noto per ospitare collezioni permanenti d’arte astratta italiana e straniera, arte genovese/ligure e grafica italiana del secondo ‘900, propone in questi giorni una mostra dedicata a Georg Klusemann, artista tedesco morto nel 1981 a soli 39 anni, nella sua casa toscana per avvelenamento provocato dai colori.
L’esposizione realizzata in collaborazione con il Goethe Institut Genua e proposta dalla moglie dell’artista, Elena Hochmann, si riallaccia alla grande mostra antologica che Villa Croce ha dedicato nel 1989 a Klusemann in seguito alla quale due dipinti e il corpus completo delle incisioni sono rimasti in deposito presso il Museo
“Viaggio in Oriente” è composta da disegni, gouaches e acquerelli che furono eseguiti direttamente sul posto come una sorta di taccuino di viaggio a partire dal 1965, anno in cui Klusemann dopo essersi iscritto all’Accademia di Belle Arti di Dusseldorf si recò in Europa orientale. E di lì nel Vicino Oriente, rispettando la tradizione tedesca dei Wanderjahre, come avevano fatto mezzo secolo prima altri artisti del nord, come Slevogt, Macke e Klee (a cui Klusemann fa esplicito riferimento) .
L’artista documentò il viaggio attraverso Turchia, Siria, Giordania e Libano con disegni e soprattutto con gouaches dai colori accesi e visionari, ricche di lirismo cromatico che rappresentano, più che luoghi reali, soprattutto un’idea mitica e interiore del viaggio nella dimensione esotica.
Klusemann presentò questi acquerelli all’Accademia come prova di ammissione alla classe di Theo Otto , il grande scenografo di Brecht, che ebbe un’influenza determinante nella sua formazione.
Il viaggio in Oriente fu ricco di spunti e di ispirazione anche per altri aspetti della multiforme attività dell’artista, come quello dell’incisione ad acquaforte e quello dell’illustrazione di libri per bambini. Al soggiorno in Turchia va per esempio riferito un racconto, Die Wundersame Reise nach Esmir (Il viaggio meraviglioso a Smirne), che venne pubblicato per la prima volta nel 1968 e musicato postumo dal compositore Matthias Bonitz.
Klusemann si stabilì in Italia, prima a Firenze e poi a Balbano presso Lucca, dove acquistò una casa e un podere e dove si ritirò per dipingere e per coltivare la terra.
Qui l’artista si spense nel 1981, a soli 39 anni, per un avvelenamento da colori.
La mostra sarà in seguito al Palazzetto per le Arti di La Spezia da gennaio a marzo 2003 e al Museum Schloss Hardenberg di Stadt Velbert a giugno 2003.
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