Categorie: Iconic Design

Orsacchiotto Steiff

di - 22 Agosto 2017

Vi siete mai chiesti da dove arriva l’amore di vostro figlio per il suo orsacchiotto di peluche? Perché non un cagnolino o un bel gattino? Ok, vi racconto questa storia! Siamo in America ed è l’anno 1902. Il neo presidente Theodore Roosevelt è stato da poco eletto e gira per il suo paese seguito da un codazzo di giornalisti curiosi che ne riportano parole e gesti! Tutto normale fin qui. Ma un giorno accade qualcosa: durante una delle solite battute di caccia del presidente, poco fruttuosa, il suo seguito, per fargli cosa gradita, catturò un orso cucciolo che legarono vivo ad un albero, offrendo al presidente l’onore di ucciderlo! Qualche giornalista, magari edulcorando la notizia, scrisse che Roosevelt si era molto adirato per quel gesto e aveva preteso che l’orsetto venisse subito rimesso in libertà. La notizia, altri dicono una mossa di marketing del presidente stesso per migliorare la sua immagine di uomo burbero, fece il giro di tutte le prime pagine dei giornali americani, causando clamore e soprattutto una commozione nazionale. Nello specifico Clifford Berryman, uno dei vignettisti più famosi dell’epoca, disegnò per il Washington Post una vignetta con Roosevelt e l’orso graziato. Da quel momento la figura pubblica dell’animale cambiò completamente. Da predatore aggressivo a cucciolotto da salvare! Miracolo! Tutta questa storia non sfuggì a Morris e Rose Michtom, due coniugi ebrei di origine russa, che ne colsero immediatamente il lato commerciale! Produssero così il primo orsacchiotto di peluche della storia che esposero nella vetrina del loro umile negozio. Era il 15 Febbraio del 1903 e l’orso si chiamava Teddy Bear. Il successo fu tale che la coppia dovette trasformare il negozio in un laboratorio dedicato unicamente alla produzione di orsacchiotti per poi trasferirsi in una fabbrica fuori città. La Ideal Toy Company vendette milioni di esemplari di Teddy e questo sarebbe continuato se non fosse arrivato il concorrente che l’avrebbe fatto eclissare. Ci trasferiamo in Germania. Lì di questa storia dell’orso non ne sa niente nessuno. Ma c’è una fabbrica di giocattoli la Steiff, guidata da una madre autoritaria e quindi c’è suo figlio Richard Steiff, che finita la scuola d’arte entra in azienda per dare una mano! Durante una visita allo zoo, memore delle lezioni di disegno, schizza l’idea di un orsacchiotto di peluche! A Margarete, sua madre, l’idea non piace, e una volta prodotta non piacerà neanche ai clienti tedeschi! Ma, ed è sempre un ma quello che cambia la storia! Ma nel 1903 a Lipsia c’è la fiera del giocattolo e lì troviamo la Steiff come espositrice e un commerciante americano che gira per gli stand, e lui si che conosceva la storia dell’orsacchiotto e del presidente. Quando vide l’orsetto della Steiff, che era molto più dolce e carino di quello dei Michtom, ne comprò subito 3000 esemplari, che rivendette immediatamente negli Stati Uniti, con il nome anche lui, di Teddy Bear.
Da quel momento l’orsetto di peluche Steiff invase il mondo rimanendo ancora oggi il giocattolo più venduto dalla Margarete Steiff. Ricordatevi che l’originale orsacchiotto Steiff è quello con un bottone d’ottone applicato nell’orecchio sinistro e riportante il logo dell’azienda.

Condividi

Articoli recenti

  • Arte contemporanea

Perché quella di Pedrosa resterà una Biennale da ricordare

Allestimento inappuntabile, temi che abbracciano questioni universali, collettive e individuali: Stranieri Ovunque è un Manifesto sul valore della libertà e…

27 Aprile 2024 15:58
  • Arte contemporanea

Vettor Pisani: una mostra, un archivio, una lunga frequentazione. Intervista a Giovanna Dalla Chiesa

A margine della mostra alla Fondazione Pascali, con Giovanna Dalla Chiesa, direttrice dell'Archivio Vettor Pisani, ripercorriamo la ricerca dell'artista dell'inafferrabile,…

27 Aprile 2024 14:10
  • Mercato

Sotheby’s mette all’asta un capolavoro di Monet

Appartiene alla serie dei Covoni, la stessa che nel 2019 fissava un record per l’artista a quota $ 110,7 milioni.…

27 Aprile 2024 12:42
  • Bandi e concorsi

Premio Lydia 2024, aperta la call per il sostegno alla ricerca artistica

La Fondazione Il Lazzaretto di Milano lancia la open call 2024 per il Premio Lydia all’Arte Contemporanea, dedicato al supporto…

27 Aprile 2024 12:39
  • Fotografia

Other Identity #109. Altre forme di identità culturali e pubbliche: Alessandro Trapezio

Other Identity è la rubrica dedicata al racconto delle nuove identità visive e culturali e della loro rappresentazione nel terzo…

27 Aprile 2024 12:10
  • Mostre

L’infinito volgere del tempo di Carlo Zoli approda a Milano

Dal prossimo 9 maggio, fino al 15 giugno, Carlo Zoli porta a Milano, nello spin-off di HUB/ART, “L’infinito volgere del…

27 Aprile 2024 10:00