Categorie: lavagna

ARTS & CRAFTS

di - 23 Gennaio 2019
Massimo Giacon, designer, e Marcello Jori, artista, amici nella vita e, insieme, collaboratori per Alessi ci “regalano” un Natale originale e pieno di giocosità e complicità con un dolce Presepe di porcellana, Palle di Natale sempre più sorprendenti ogni anno che passa, e per il 2018 anche il Calendario dell’Avvento che vede l’Intervento della Casa Editrice Panini.
Massimo, come hai accolto Marcello Jori nel tuo Presepe? Ricordiamo che anche il precedente, sempre prodotto da Alessi, era una tua suggestione.
«Non è stato tanto un accogliere, quanto un proporre. Da tempo lavoravamo singolarmente su due fronti distinti, Marcello con le Palle di Natale e io con il Presepe, senza pestarci i piedi reciprocamente, ma guardando l’uno al lavoro dell’altro con molto interesse, per cui a un certo punto abbiamo pensato a cosa poteva nascere da un incontro tra i nostri stili. Non l’abbiamo pianificato a tavolino, ma abbiamo cominciato a giocare con i nostri segni e alla fine è venuto fuori qualcosa di bello e sincero, almeno a me sembra sia così».
Marcello, come ti sei “introdotto” nel Presepe di Massimo Giacon?
«La vera novità, la parola d’ordine è stata: collaborazione. Fra gli artisti è una moneta che si spende molto raramente. Massimo ed io siamo artisti molto corretti verso le creazioni altrui. Non avrei potuto toccare un Presepe senza il suo consenso né lui avrebbe osato fare Palle di Natale senza il mio. Così ci siamo incontrati in una terra di mezzo… Lui ha trasformato le mie Palle Presepe in personaggi. E io ho trasformato la sua Capanna rotonda in un mio cristallo sfaccettato. Ci siamo rinnovati a vicenda e i nostri mondi si sono arricchiti».
Massimo Giacon e Marcello Jori, Mini presepe
Come hai ideato queste Palle natalizie?
M.J. «Un profondo desiderio di rifare l’Albero di Natale insieme a mia madre, come facevamo quando ero bambino. Quando le avevo proposte ad Alessi mi risposero che il vetro non era il loro campo, che l’operazione sarebbe costata troppo…Io non mi sono rassegnato. L’anno dopo ho avuto un colpo di coda, l’idea delle Palle Presepe, la Palla Gesù, la Palla Madonna, le Palle Re Magi…Quando in Alessi le hanno viste, tutto è cambiato. Hanno subito fatto un test internazionale scoprendo che una stranezza del genere non esisteva. Perché la gente è schematica. O faceva il Presepe, o l’Albero. Il Presepe sull’Albero, non esisteva. È così che oggi le mie venti sferiche figure sono diventate un classico».
Come le hai impreziosite, Massimo?
«Ho dato alle Palle di Natale un corpo, coerente con il mio stile ma allo stesso tempo ho cercato di fare in modo che si armonizzasse con il lavoro di Marcello. La nostra intenzione era di disegnare un oggetto in cui fosse difficile capire dove iniziava la collaborazione di uno e finiva quella dell’altro».
Come nasce il calendario dell’avvento e come e stato suddiviso l’impegno per realizzarlo?
M.G: «Era un oggetto che Marcello desiderava disegnare da molto tempo, ma avevamo trovato delle difficoltà da parte di Alessi, che pensava fosse una buona idea, ma non riusciva a trovare la strada produttiva per realizzarlo materialmente. Durante la scorsa Lucca Comics, nel 2017, ne parlai casualmente con Sara Mattioli di Panini, e mi disse che sarebbero stati felici di risolvere loro i problemi di cartotecnica e che avrebbero voluto distribuirlo anche nelle librerie. Così alla fine siamo riusciti a coronare questo desiderio».
M.J. «Io sono nato in Tirolo. Nel Nord Europa il calendario dell’avvento è diffusissimo, molto meno in Italia. Io ne avevo una grande nostalgia, soprattutto da quando vivo a Milano.  Abbiamo diviso idee, penne, colori, disegni, frasi e scritture. Un primo esperimento. Solo l’inizio…».
Eugenia Neri

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