Manoscritti miniati, incunaboli, libri ottocenteschi di gran pregio e pochi, ma singolari lavori editoriali del XX secolo saranno esposti alla Fiera di Milano, da oggi fino al 18 marzo, in occasione della dodicesima edizione della Mostra del Libro Antico. Promossa dalla Fondazione Biblioteca di Via Senato, la rassegna presenta ai circa diecimila visitatori, che solitamente affollano la manifestazione, il meglio del catalogo di 75 espositori italiani e stranieri, tra i più prestigiosi del mondo. Si tratta, dunque, di un’occasione unica per ammirare opere, talvolta rare, che documentano oltre cinquecento anni di storia dell’editoria.
Da Parigi giungono il Libro d’Ore, miniato da Attivante degli Attivanti (uno dei principali rappresentanti della miniatura fiorentina rinascimentale) ed il Commentario sull’Apocalisse, un testo quattrocentesco in volgare italiano, decorato dal teologo domenicano Federigo da Venezia. Arriva, invece, da Torino l’Horae Mariae Virginis, un manoscritto su pergamena miniato in Normandia a metà del XV secolo, che presenta dieci grandi scene del Nuovo Testamento e un centinaio di iniziali in oro brunito e colori vivaci.
Tra i rari incunaboli esposti, si segnalano, invece, la prima edizione critica della Divina Commedia (1477, s.l. Venezia ?), con commento di Iacopo della Lana e biografia dell’autore a cura di Boccaccio; la Biblia (1498, Venezia) di Simon Bevilaqua, con 71 scene incise su legno e legate in marocchino; la Comediae novem di Aristophanes (1498, Venezia), stampata da Aldo Manuzio e il Das Buch der Croniken und Geschichten (1493, Norimberga) di Hartmann Schedel, una storia del mondo in volgare tedesco.
Tra gli incunaboli in mostra merita un’attenzione particolare, infine, il De onesta voluptate ac valetudine (1499, Bologna) di Bartolomeo de Sacchi, il più importante trattato di gastronomia del Quattrocento, contenente regole di igiene alimentare e consigli sulla preparazione di pasti e ricette: un vero best seller dell’epoca. Mentre tra le cinquecentine spiccano il De Umbris Idearum (1582, Parigi) di Giordano Bruno, di cui esistono solo sei copie in tutto il mondo e due dei sette libri di architettura di Sebastiano Serio (1540, Venezia), che non sono mai stati sottoposti a restauro e sono in perfetto stato di conservazione.
Proseguendo attraverso i secoli, tra i volumi del Seicento e Settecento, troviamo un raro atlante geografico portatile contenente 243 incisioni su rame di piante e prospetti di città del mondo allora conosciuto, con lo stemma della città e della regione e da una breve descrizione degli aspetti monumentali e urbanistici. Si tratta della Raccolta delle più illustri et famose città del mondo (s.l. e s.d. Venezia, 1625 ?) di Francesco Valesio. Per finire, tra i testi del XIX e del XX secolo, i bibliofili potranno ammirare Los versos del Capitan (1952, Napoli) di Pablo Neruda e Nishiki – zuri Onna Sanji-rokkasen (Tokio, 1801), con 36 stampe di Hosoda Eishi, il più celebre pittore giapponese dell’Ottocento.
In occasione dell’esposizione, verrà inoltre proposta una mostra, curata da Andrea Tomeseting, su una selezione del fondo dei libri d’impresa conservato dalla Biblioteca di Via Senato, intitolata Libri & Imprese. Storia Cultura e Comunicazione delle aziende sponsor.
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