A costo di apparire anacronistico voglio esprimere il mio apprezzamento per la realizzazione di pubblicazioni come la presente. In un’epoca in cui troppo spesso si procede alla divulgazione scadendo, inevitabilmente, nella volgarizzazione, le edizioni della “Ars Edizioni d’Arte” richiamano alla mente i preziosi lavori di stampatori di altri tempi…
Se si fosse trattato della solita pubblicazione “per le famiglie”, celebrativa delle glorie campanilistiche, stile strenna da scartare sotto l’albero e da non toccare mai più, non vi avrei mai fatto cenno nella nostra rubrica. Il caso de “L’indimenticabile antico” è diverso. Si tratta della sesta tappa di un “voyage en Italie” che, toccando diverse regioni, scartati gli intenti puramente apologetici, indaga aspetti della cultura locale, nazionale ed oltre, affidando la penna a studiosi di indiscussa competenza. Il tutto racchiuso in un’edizione che, per la qualità dei materiali e la cura attenta di ogni dettaglio, si rivolge chiaramente ad un pubblico di collezionisti. Ma ciò che rende veramente prezioso il libro, e la ragione principale che mi motiva a parlarne, è il valore dei contenuti espressi brillantemente dall’autore.
Nel volume dedicato alla Toscana, Gabriele Morolli, affrontando lo studio intorno ai legami della cultura toscana con l’eredità del mondo classico, fonda la sua tesi sul concetto di “preumanesimo architettonico”. L’autore definisce la questione del valore di antico, inteso come indimenticabile in quanto imprescindibile, per quella sequenza di generazioni che va da Arnolfo di Cambio a Giuliano da Sangallo e comprende, tra gli altri, Giotto, Masaccio, Beato Angelico. Non appare giustificabile, dunque, la separazione tra Medio Evo e Umanesimo.
È sufficiente pensare alla cattedrale di Santa Maria del Fiore, opera emblematica di questa continuità. Il progetto di Arnolfo prevede già l’idea di una cupola ottagona su cappelle disposte a trifoglio, ed è ancora in pieno XIV secolo che Francesco Talenti, capomastro dei lavori del Duomo, traccia il disegno del tamburo definendo così le coordinate per l’opera di Brunelleschi. La cupola, simbolo di un’epoca e di una città, viene edificata con tecniche al tempo inusitate, con un ardimento e un rigore che si ascrivono, con pieno diritto, alla tradizione romana. Ma i costoloni bianchi che scandiscono il ritmo della superficie esterna, privi di qualsiasi funzione statica, sono un inequivocabile trait d’union con la cultura gotica. Dunque, l’antico cui si riferisce Morolli non consiste solo nel recupero dei valori e dei canoni classici, ma, secondo una valutazione a tutto tondo, nell’intreccio indissolubile tra questi e il Medio Evo toscano.
Pietro Gaglianò
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Ma perché non dite quanto costa il libro?
Mi fa specie, in genere siete così scrupolosi!
chiedo scusa a Silvio e a tutti i lettori di Exibart per l'omissione dell'informazione sul prezzo. La ragione è dovuta alla natura stessa dell'edizione, vendibile solo mediante prenotazione. Chiunque sia interessato può chiamare il numero che ho indicato nello spazio dedicato ai dati tecnici.