Recentemente inaugurato, Fuorizona Artecontemporanea si propone già dagli inizi della sua attività come uno spazio di ricerca. Un nuovo ed importante tassello che si aggiunge a quei pochi operatori privati che nelle Marche hanno deciso di investire sui giovani artisti.
Sguardo distratto è la prima personale in Italia di Katrin Plavcak (Gutersloh, Germania, 1970), giovane artista tedesca che conduce una complessa ricerca utilizzando e fondendo diversi linguaggi: dalla pittura alla musica, dal video all’installazione.
In questa mostra presenta una serie di dipinti intervallati da rettangoli neri che si dipanano lungo una serie di sottili linee, dipinte sulle pareti, che li collegano concettualmente e fisicamente gli uni agli altri. Quadri stilisticamente differenti che rappresentano i diversi aspetti di uno studio profondo sulla percezione, le diverse facce di una stessa medaglia.
Una pittura che mette in scena il non-sense della vita quotidiana prendendolo a pretesto per una discussione più ampia. Ecco che in PS-winken una donna nuda con un logo pubblicitario dipinto sul petto, una chiara denuncia della mercificazione del corpo, diventa anche oggetto di una mediazione astratta: una serie di bande scure la tagliano orizzontalmente a ritmo cadenzato, costringendo il nostro cervello a ricostruire l’immagine per averne una fruizione completa. Allo stesso modo sul ritratto banale di una ragazza che ci osserva da dietro la rete di una racchetta da tennis (Verstellter Blick), l’artista riproduce lo stesso reticolato per rendere l’idea del punto di vista del soggetto ritratto.
Il punto di vista dei soggetti si trasferisce quindi allo spettatore costringendolo a sperimentare gli stessi disagi. Questo succede anche nelle prospettive distorte e nei colori falsati di In the land of the blind the one-eyed is king dove un gruppo di bambini ci osserva, con un occhio coperto, mentre gioca.
Le linee che uniscono i quadri diventano la dimostrazione tangibile di come l’artista cerchi di creare uno spazio unitario, in cui diversi impedimenti alla percezione diventano lo spunto per una riflessione sullo sguardo distratto di chi osserva. A partire sugli automatismi visivi che solitamente diamo per scontati.
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