Si chiude con la mostra fotografica di Patrizia Molinari (Senigallia, 1948), la prima stagione espositiva promossa e curata dalla Galleria Artessenza di Ancona presso l’aeroporto di Falconara. Una serie di appuntamenti che permettono di tracciare un bilancio positivo per l’attività attenta e curata di questa galleria, alla quale spetta certamente il merito di aver contribuito ad una ri-sensibilizzazione della zona di Ancona verso gli scenari artistici contemporanei.
Di luce e di acqua è il titolo dell’esposizione che vede Molinari confrontarsi per la prima volta con il mezzo fotografico. Proprio per questo forse, le sue opere offrono uno sguardo fresco e incontaminato, cogliendo con immediatezza particolari e frammenti di elementi naturali, che come di consueto nei lavori dell’artista divengono protagonisti.
Ancora una volta, cornice quanto mai appropriata, l’aeroporto, con la sua struttura fatta di ariose trasparenze, consente di seguire il percorso dalle opere esposte con percezione dilatata tra le fila di vacanzieri che già affollano i grandi saloni.
Le fotografie della Molinari, alcune delle quali scattate in presa diretta durante i suoi viaggi in aereo, sono immagini di eteree trasparenze, impalpabili elementi, orizzonti infiniti i cui in cui aria e acqua si confondo l’uno nell’altro fino a fondersi. Oppure sono abissali profondità delle acque, le più intense colorazioni che il mare può assumere, tramonti incupiti e infuocati, lande immacolate di neve.
Che sia di luce o di acqua, ciascuna delle opere accende lo sguardo. Si tratta di ritratti di un universo naturale sospeso; statiche rappresentazioni di elementi immoti eppure in costante divenire. Procedendo lungo i corridoi dell’aeroporto, ogni fotografia sembra quasi comunicare l’ansia sottile di un respiro trattenuto, una momentanea rinuncia alla vita che ha il sapore dell’attesa.
Ad arricchire e completare la mostra anche una suggestiva installazione: sulla sagoma dalla forma ancora non definita di un feto si sovrappongono immagini in successione. La proiezione di scene che ritraggono i mari delle diverse parti del mondo su uno specchio d’acqua accresce il senso di stupore e la constatazione della nostra impotenza di fronte al mistero della natura e della vita.
L’esposizione offre un’inedita Patrizia Molinari. La fotografia conferma da un lato e amplifica da un altro la sensibilità con cui l’artista ritrae un archetipo, un esistere al di là della dimensione umana, di cui al nostro insufficiente occhio è dato solo di assistere.
vanessa caprari
mostra visitata il 23 giugno 2007
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