Categorie: marcheabruzzi

resoconto | Gino Sabatini Odoardi | Nocciano (pe), Museo delle Arti

di - 1 Settembre 2006

Ogni artista ha la propria ossessione. Quella di Gino Sabatini Odoardi (Pescara, 1968) è un bicchiere. Non uno qualsiasi. Ma quel preciso bicchiere. Quello d’osteria. Semplice, trasparente, antico, carico di tutta la sua potenza evocativa. L’artista, non indifferente al fascino degli oggetti e delle loro forme, trae le sue riflessioni e sperimentazioni proprio da quel bicchiere da cantina. Mezzo vuoto di vino, o riempito con i mari dell’emisfero, o con cardinali collocati sul bordo, è la chiave di lettura della sua ricerca artistica. Ricerca che continua a spogliarsi d’ogni orpello, per raggiungere il grado zero. Che è il silenzio. Che è il bianco (o il nero). Eccellente epigono dei dadaisti, Sabatini Odoardi va oltre la lezione avanguardista e spara al cuore della banalità, a quello che intorpidisce le menti e che rende l’individuo massa. Tra i principali bersagli c’è la religione, con la sua capacità di portare i popoli addirittura alle guerre, agli stermini, e comunque non in grado di spiegare esaustivamente il perché della nascita e della morte. “Non possono più essere raccontate delle favole. Non possono continuare a giocare con le menti delle persone. Qui non si gioca: andate a giocare da un’altra parte”, è ciò che Gino Sabatini Odoardi dice con convinzione.

Sceglie oggetti comuni, prelevati dalla quotidianità, ma anziché collocarli semplicemente in un diverso contesto da quello di appartenenza, vi interviene, investendoli di nuovi e propri significati. In questa ricca personale si respira appieno il lungo processo creativo e il faticoso percorso di esecuzione. Oltre cinquanta quadri, sette sculture, sei disegni, trentadue fotografie e un video. E sono proprio i cinquanta quadri che creano il “filo rosso” della ricerca dell’artista, caratterizzata da un procedere per sovrapposizioni.
L’idea di bloccare un oggetto era già stata sperimentata attraverso il sottovuoto. Ma il “rumore retinico”, come lo definisce Sabatini Odoardi, qui viene messo definitivamente a tacere con i pannelli bianchi opachi in polistirene, un materiale plastico altamente plasmabile quando è sufficientemente caldo. Pannelli che, attraverso la termoformatura, definitivamente “congelano” o “ibernano”, come dice l’artista stesso, un gran numero di oggetti comuni, diventando un unicum, di cui si può anche scegliere di apprezzare il puro valore estetico. Oggetti che non vengono cercati, ma, come insegna Picasso, trovati. Soli o in coppia, disposti l’uno di seguito all’altro, compongono come parole il racconto dell’artista. Un racconto interrotto da pause irregolari, che costringono a tenere vigile l’attenzione e a ri-elaborare di continuo l’iniziale chiave d’accesso, a metterla in discussione, a trovarne delle nuove.

Non mancano gli omaggi, o i rimandi, oggettivi o spirituali, a maestri reali, ideali o putativi: Man Ray, Marcel Duchamp, Fabio Mauri, Christo, Jannis Kounellis, Carmelo Bene, Biancaneve, solo per citarne alcuni. La macchina per cucire che incontra un ombrello, traduce tridimensionalmente l’Enigma di Isidore Ducasse di Man Ray; mentre la svastica costruita con i tasselli del domino, accompagnano una scultura di una testina classica, esprimendo l’assunto di Fabio Mauri che “anche nella bellezza c’è il male”. Male che trova espressione anche all’interno del nastro: tre pannelli neri con il noto bicchiere su una piccola mensola s’inseriscono fra quelli bianchi.

daniela trincia
mostra visitata il 4 agosto 2006


Gino Sabatini Odoardi – Andate a giocare da un’altra parte
Museo delle Arti, Castello di Nocciano (pe)
fino al 27 agosto 2006 – orario: 18-22 (chiuso il lunedì) – gli orari potrebbero variare, verificare telefonicamente – t.: 328 4836269 – m.: direttore.museoarti@libero.it
a cura di Raffaele Gavarro


[exibart]

Visualizza commenti

Articoli recenti

  • Mostre

Alice Neel. I am The Century, a Torino la sua prima retrospettiva italiana

Alice Neel. I am The Century, è la prima retrospettiva in Italia dedicata alla pittrice statunitense, a cura di Sarah…

7 Dicembre 2025 0:02
  • Mostre

Le mostre da non perdere a dicembre in tutta Italia

L’appuntamento mensile dedicato alle mostre e ai progetti espositivi più interessanti di prossima apertura, in tutta Italia: ecco la nostra…

6 Dicembre 2025 21:00
  • Mostre

Milano riscopre Bice Lazzari con una grande mostra a Palazzo Citterio

Tra arti applicate e astrazione: in mostra a Palazzo Citterio fino al 7 gennaio 2026, il percorso anticonvenzionale di una…

6 Dicembre 2025 15:00
  • Progetti e iniziative

Spazi di Transizione a Bari: il waterfront diventa laboratorio urbano

A Bari, la prima edizione del festival Spazi di Transizione: promossa dall’Accademia di Belle Arti, la manifestazione ripensa il litorale come spazio…

6 Dicembre 2025 13:30
  • Musica

Il tempo secondo Barenboim: due concerti, un Maestro e l’arte di unire il mondo

Il mitico direttore Daniel Barenboim torna sul podio alla Berliner Philharmoniker e alla Scala di Milano, a 83 anni: due…

6 Dicembre 2025 12:30
  • Fotografia

Le fotografie di Alessandro Trapezio sovvertono i ruoli dello sguardo

In mostra da Mondoromulo, dinamica galleria d’arte in provincia di Benevento, due progetti fotografici di Alessandro Trapezio che ribaltano lo…

6 Dicembre 2025 11:30