Categorie: Mercato

Aste, le opere più costose di Lucian Freud

di - 11 Agosto 2023

Lucian Freud (1922-2011), nipote dello psicoanalista Sigmund, realizza nel corso dell’asta Visionary: The Paul G. Allen Collection il suo record migliore. L’opera del pittore tedesco naturalizzato inglese, Large Interior, W 11 (after Watteau) viene battuta da Christie’s in quella che sarà soprannominata dalla stampa «l’asta più costosa di sempre»: con circa $ 1,6 miliardi di incassi totali, oltre a Klimt e Seurat anche un dipinto di Lucian Freud fissa il suo record all’asta dedicata alla raccolta del collezionista statunitense (ve ne parlavamo qui). Con un fatturato totale di 96 milioni di dollari, nel 2022, Freud conquista così la 21a posizione nella classifica mondiale di Artprice. Ecco i tre top price raggiunti dal pittore.

Large Interior, W 11 (after Watteau), 1981-1983. $ 86,265,000

Il primo dei top price dell’artista è la tela Large Interior, W 11 (after Watteau), datato 1981- 83, che realizza il risultato record di $ 86,265,000 durante l’asta di Christie’s dedicata a Paul Allen, il co-fondatore di Microsoft. Alla sua morte viene infine messa all’asta, il 9 novembre 2022, assieme ad altri prestigiosi lavori come Birch Forest (1903) di Gustav Klimt o Paysage, l’ile de la Grande Jatte (1884) di Georges Seurat. Il dipinto misura quasi due metri sia in altezza che in larghezza e risulta a oggi uno dei più grandi mai realizzati da Freud durante la sua carriera. L’opera ripropone in versione freudiana, all’interno di una stanza, i protagonisti dell’immaginario del pittore francese Antoine Watteau; i personaggi, che nelle composizioni del pittore francese sono rappresentati in pose ed atteggiamenti giocosi e spensierati, nella tela di Freud sembrano isolati e disconnessi, accomunati da un’estraniante inquietudine, vera protagonista della scena.

Benefit Supervisor Resting, 1994. $ 56,165,000

Christie’s New York realizza il secondo record per Lucian Freud: Benefit Supervisor Resting (1994), stimata tra i $ 30,000,000 e i $ 40,000,000 viene infine battuta per $ 56,165,000 durante l’asta Post-War and Contemporary Art, il 13 maggio 2015. L’opera è la seconda di una serie di 4 tele intitolata Evening in the Studio che vede impegnato l’artista per tre anni, dal 1993 al 1996. I dipinti ritraggono come soggetto principale Sue Tilley, l’artista e scrittrice britannica che viene qui presentata da Freud in qualità di modella e musa. In questo dipinto in particolare Sue è ritratta nuda e sdraiata su un divano leggermente inclinato dal gioco di prospettive voluto dall’artista. L’opera, un tempo di proprietà di Acquavella Contemporary Art a New York, si trova ora nella raccolta di «un importante collezionista americano».

Lucian Freud, Benefits Supervisor Resting, 1994. Courtesy of Christie’s

The Brigadier, 2003-2004. $ 34,885,000

Al terzo posto sul podio dei top price di Lucian Freud troviamo The Brigadier (2003-2004), venduto a $ 34,885,000 nel corso della Post-War And Contemporary Art, il 10 novembre 2015 sempre da Christie’s New York. Non a caso, infatti, la casa d’aste detiene i primi dodici top price per le opere di Freud. La tela ritrae il brigadiere Andrew Parker Bowles comodamente seduto su una poltrona di pelle. Lucian Freud dipinge questa tela per l’amico comandante della Household Cavalry, perché ogni tanto l’ufficiale gli permetteva di cavalcare i destrieri reali attraverso i parchi di Londra. Il soggetto del dipinto è diverso dai soliti modelli del pittore. Spesso Freud dipinge soggetti anonimi, a volte totalmente sconosciuti; per The Brigadier è esattamente l’opposto. Infatti il reggimento della Household Cavalry, la guardia del corpo ufficiale della regina, è uno dei corpi militari più prestigiosi dell’esercito britannico e l’ufficiale stesso era molto conosciuto tra i ranghi della royal family.

Lucian Freud, The Brigadier (detail), 2003-2004. Courtesy of Christie’s

Visualizza commenti

  • Ho 4 tele dipinte ad olio, di Jane Macadam Freud del 1991.
    Potrei avere una valutazione seria considerando che qualche casa d’aste vorrebbe fare il “colpaccio”.
    Grazie

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