Anche Banksy all’attesissima Evening Sale di Sotheby’s di domani: l’artista misterioso più chiacchierato al mondo partecipa all’asta Rembrandt to Richter di Londra con un trittico stimato £1,2 milioni, il cui ricavato sarà devoluto in beneficenza.
A guardarli di sfuggita, i tre dipinti ricordano i tipici paesaggi marini del XIX secolo, di quelli tormentati che interpretavano la tensione tra il limite umano e l’infinita grandezza della natura. Eppure, con un colpo di scena a cui Banksy ci ha ormai abituati, Mediterranean Sea View (2017) rivela alcuni dettagli che stravolgono il senso dell’opera, con quei salvagenti e i giubbotti di salvataggio che richiamano il dramma della crisi migratoria.
Anche la destinazione originale dell’opera, l’hotel di Betlemme che gode della “vista peggiore del mondo”, è perfettamente in linea con la carica politica dell’artista: quella di Banksy è una denuncia a una realtà fatta di muri, di barriere, di aiuti negati, di oltraggi continui verso i più semplici diritti umani. Ed è stato proprio Banksy, d’altronde, a donare i tre dipinti alla casa d’aste, per sostenere l’ospedale di Betlemme con la costruzione di una nuova unità e l’acquisto di attrezzature per i bambini. Lo street artist non è nuovo a questo genere di iniziative: già lo scorso autunno aveva inaugurato Gross Domestic Product, un negozio temporaneo volto a finanziare una Ong che opera nel Mediterraneo (ve ne parlavamo qui), mentre nel 2018 aveva creato un singolarissimo contest per aiutare l’organizzazione Help Refugees. Ed ecco che, ancora una volta, l’arte punta i riflettori sulla tragedia dei mari, un tema caro, tra gli altri, anche al collega Ai Weiwei e testimoniato dal documentario Human Flow del 2017.
«Questo trittico», riporta Alex Branczik, responsabile europeo dell’arte contemporanea di Sotheby’s, «è appeso accanto a opere di alcuni dei più grandi pittori di paesaggi della storia, tra cui Bellotto, Van Goyen e Turner. Il lavoro di Banksy, tuttavia, si distingue per il suo potente messaggio politico».
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