C’è un’opera fondamentale di Robert Colescott tra le fila della Post-War & Contemporary Art di Bonhams, a Los Angeles il prossimo 17 febbraio. Si intitola Miss Liberty, l’artista americano l’ha creata nel 1980 e ha voluto racchiudere insieme tutti i temi incendiari sollevati durante la propria carriera, dalla questione razziale alla politica al sesso al denaro. Sono tutti lì, concentrati in 213×182 cm di tela, in una donna afroamericana che si erge a icona del Nuovo Continente nelle spoglie ultra-note della Statua della Libertà. La stima? «Potrebbe superare i $ 5 milioni», rivela a exibart la maison. Ma un’altra bandiera americana sgargiante, quella di George Washington Carver Crossing the Delaware, del 1975, è volata di recente fino a quota $ 15,3 milioni (Sotheby’s, 2021).
Importanza, storia, rarità del lavoro. Li abbiamo chiesti direttamente ad Amelia Manderscheid, Vice President, Senior Director for Post-War & Contemporary Art di Bonhams, a San Francisco. «Miss Liberty», racconta a exibart, «è probabilmente l’opera più importante che arriva sul mercato dopo George Washington Carver Crossing the Delaware, che detiene il record per Colescott. È raro che vengano immesse sul mercato opere di questa caratura, così incentrate sulla cultura americana, pietra angolare del lavoro migliore dell’artista». Non solo. «Il dipinto», aggiunge, «è caratterizzato da colori decisi e la mappa americana multicolore si ritrova nell’opera dal titolo 1919, che è profondamente personale per Colescott e che è stata presentata nella retrospettiva dello scorso anno». Vale a dire la mostra Art & Race Matters: The Career of Robert Colescott, organizzata dal Contemporary Arts Center Cincinnati nel 2019, per poi attraversare gli Stati Uniti e concludersi al New Museum di New York nel 2022. L’obiettivo: riaccendere i riflettori sull’opera di Colescott, su quello stile magnetico, pungente, capace di inchiodare lo sguardo, di imbrigliarlo, a furia di stridori, di giustapposizioni sempre urgenti, velate tutte da un inspiegabile candore.
Ed eccoli i risultati più recenti per l’artista di Oakland, il primo afroamericano ad aver rappresentato, nel 1997, gli Stati Uniti alla Biennale di Venezia. Nel 2021, da Bonhams, la sua Hunchback of Notre Dame (Hommage to Victor Hugo) passava di mano per $ 1,4 milioni. Nel 2018, da Christie’s, Cultural Exchange toccava il tetto dorato di $ 912.500. È la volta di White Boy, che l’anno scorso, da Bonhams, ha trovato un acquirente per $ 930.313. E chiudiamo la nostra escalation – al contrario – con Garden Spot, tutto magistralmente intriso di riferimenti alla storia del XX secolo, tra capolavori del passato e immancabile cultura popolare. Il prezzo finale: $ 704.000.
«Miss Liberty», rivela ancora Manderscheid a exibart, «arriva sul mercato dopo essere rimasta nella stessa collezione privata dal 1984 e non è stata vista in pubblico dal 1986. Colescott ha creato un’opera potente che rappresenta una speranzosa incarnazione dell’uguaglianza razziale, mettendo in discussione il significato di essere americani e il modo in cui la razza e la bellezza entrano in questa equazione». Ironica, sincera, carismatica, sorprendente. Appuntamento al 17 febbraio, con il risultato finale di un’inedita – agognata – Miss Liberty.
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