Claude Monet, Matinée sur la Seine, temps net, 1897. Courtesy of Christie's
Si avvicina il tempo dell’arte moderna e contemporanea, sotto il cielo di Londra. Le majors annunciano una dietro l’altra gli highlights delle aste di marzo, ora è il turno di Christie’s: c’è Matinée sur la Seine, temps net dates di Claude Monet tra i capolavori novecenteschi della maison, sarà esitato il 7 marzo nel corso della 20th / 21st Century: London Evening Sale. Un momento di pace sulla Senna, lontano dal trambusto dei locali di Parigi. I primi bagliori dell’alba, quell’ossessione per luce mattutina che l’artista indagherà senza tregua, sulle sponde del fiume, tra il 1896 e il 1897. Ed eccolo all’asta, per la prima volta dopo 45 anni. La stima? Una cifra compresa tra £ 12 e 18 milioni.
Parla Michelle McMullan, Co-Head of 20th / 21st Century: London Evening Sale, Christie’s: «Siamo entusiasti di presentare Matinée sur la Seine, temps net a Londra, un capolavoro di Claude Monet, offerto proprio nell’anno che segna il 150° anniversario della nascita dell’Impressionismo». E spiega: «Il dipinto è una meditazione poetica sul tempo che attribuisce uguale significato sia al “mondo reale” del cielo pittorico sia alla sua immagine speculare riflessa nell’acqua. Nella nebbia mattutina, questi due regni si fondono, concentrando lo spettatore sulla sensazione della scena che si svolge davanti a loro».
È un lavoro certosino quello di Monet, con le sue celebri serie, un tentativo perenne di captare le variazioni, i capricci, i minimi dettagli della luce e dell’atmosfera. Basta uno sguardo ai dipinti della Matinée sur la Seine, quasi un campionario di ogni attimo, un istante della luce dopo l’altro. Il metodo è noto: Monet partiva alle 3:30, rimanendo sul fiume finché la luce non era quella più precisa, più adatta al suo scopo. E lavorava su molte tele contemporaneamente, tutte incastrate nelle diverse scanalature che fiancheggiavano il suo bateau-atelier; passava in fretta da una tela all’altra, il ritmo scandito passare della luce. Oggi, ammirare quelle tele, in serie, equivale a veder nascere il sole.
«Sto perseguendo l’impossibile», diceva Monet. «Altri pittori dipingono un ponte, una casa, una barca… Io voglio dipingere l’aria in cui si trovano il ponte, la casa e la barca – la bellezza dell’aria intorno a loro, e questo non è altro che l’impossibile». Appuntamento al 7 marzo, a Londra, con la nascita del sole.
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