Dopo le previsioni del tempo su Youtube, David Lynch si lancia in una nuova avventura: il mondo degli NFT Non Fungible Tokens. D’altra parte, un visionario del suo calibro, autore di titoli storici come Blu Velvet, Mulholland Drive e la serie Twin Peaks, non poteva non lasciarsi incuriosire dalle possibilità di questa nuova tecnologia applicabile ai più diversi linguaggi artistici, della quale tantissimi parlano ma i cui confini, però, rimangono ancora difficilmente definibili. Quasi onirici, per usare un termine caro al maestro. Martedì scorso, la piattaforma di cryptoarte SuperRare ha annunciato in un post su Twitter, infatti, che metterà all’asta una serie di sette immagini tratte da I Touch A Red Button Man, cortometraggio realizzato in collaborazione tra David Lynch e Interpol (no, non l’organizzazione internazionale di polizia ma la band indie rock di New York). Il corto risale al 2011 e fu presentato in occasione di un’anteprima durante l’esibizione della band newyorkese al Coachella Festival.
Lo stile è quello iconico. Nella prima immagine in vendita su SuperRare vediamo una serie di oggetti provenienti dal mondo di Lynch e di Interpol, tra cui lattine di bevande e manifesti, che giacciono attorno a un televisore vintage sul quale scorrono, sapientemente disturbati e disturbanti, alcuni frame di I Touch A Red Button Man. L’opera è stata acquistata per 20,7 Ethereum, corrispondenti a circa 82.518 collari.
Attualmente in asta c’è Show me your ways, la seconda versione dell’immagine tratta da I Touch A Red Button Man, con una simile inquadratura ma con una set leggermente diverso: tra gli oggetti, compaiono le famose fiches del One Eyed Jack, il casinò a luci rosse in cui lavorò per un breve periodo Laura Palmer (si parla di Twin Peaks). L’asta per questo secondo oggetto terminerà tra poco più di un giorno. Cosa comparirà nel prossimo NFT?
«Andiamo matti per David Lynch e siamo al settimo cielo per aver potuto affiancare il suo nome in un progetto artistico», ha detto Paul Banks, front man di Interpol. «Umilmente, crediamo che, per quanto riguarda gli artefatti digitali, questi siano degni di essere conservati nel regno digitale infinito». D’altra parte, David Lynch non è affatto nuovo a incursioni nel mondo dell’arte contemporanea: ormai lungo è anche il suo curriculum di mostre, dalla Fondation Cartier pour l’art contemporain di Parigi alla galleria Kayne Griffin Corcoran di Los Angeles. In questi casi, però, le opere erano più tradizionali: principalmente acquerelli e disegni, sempre piuttosto inquietanti.
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