Alighiero Boetti, Mappa. Courtesy: Sotheby's
Record annunciato, record doppiato. Sotheby’s batte Christie’s, che appena un mese fa, a Parigi, fissava un nuovo traguardo da € 5,6 milioni (qui). E che già nel 2021, a Londra, superava dopo 7 anni il titolo incontrastato di Colonna ($ 3,9 milioni) con la sua Sottrazione da $ 4,6 milioni (qui). Ma è già storia vecchia, nel tempo famelico del mercato. Nella Grande Mela, stanotte, l’unica Mappa su sfondo avorio di Alighiero Boetti – la più grande conosciuta, 259 x 580 cm di grandezza, appartenuta nientemeno che alla Fondazione Carraro – polverizza senza scampo tutti gli illustri predecessori. Esito finale: $ 8,8 milioni. In ottima compagnia con gli $ 85,4 milioni per White Disaster (White Car Crash 19 Times) di Andy Warhol, uno dei prezzi più alti mai raggiunti per un’opera dell’artista in asta; ma anche per un Untitled di Willem de Kooning proveniente dalla De Kooning Family Collection, che ha chiuso partita a quota $ 34,8 milioni. «Questa Mappa», diceva prima dell’incanto Claudia Dwek, Chairman, Contemporary Art, Europe, «è senza dubbio l’opera più significativa e magnifica della importante serie creata da Boetti». Detto, fatto.
Due evening sales, la Contemporary Evening Auction e The Now, una sfilza di risultati eccezionali: un ritratto di Lucian Freud ad opera di Francis Bacon andato per $ 30 milioni, il sassofono di Jean-Michel Basquiat del 1986 che ha trovato un acquirente per $ 14,2 milioni, un Yoshitomo Nara, Light Haze Days/Study, aggiudicato da un collector asiatico per $11,9 milioni. E poi 7 nuovi record d’asta oltre all’italiano Boetti, da Barbara Kruger a Elizabeth Peyton, passando per Louis Fratino e Carol Bove. Non manca l’appunto sulla gender equality, le donne artiste hanno superato le loro controparti maschili, rappresentando più del 50% delle opere in The Now e quasi il 45% del valore totale. Due nomi per tutti: Girl crying at a party della giovanissima Anna Weyant, che in questi giorni fa scintille con la personale da Gagosian, a New York; e senz’altro la colombiana Marìa Berrìo, di recente in mostra presso la Victoria Miro di Venezia, che proprio martedì sera, da Phillips, ha segnato un nuovo record con la sua He loves me, He loves me not (qui).
E le scintille non sono ancora finite, in realtà. Spazio all’arte del XX e XXI secolo con la Contemporary Auction di Milano, occhi puntati su un iconico Le Canapé Bleu di Domenico Gnoli. Appuntamento al 23 novembre.
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