Nel 2020, una scarpa di Maria Antonietta è stata venduta per 43mila euro dalla casa d’aste Osenat di Parigi – ben 4 volte la sua stima iniziale di 8/10mila euro (qui). Questa settimana, Sotheby’s batterà per 400.000-600.000 euro uno degli iconici cappelli di Napoleone (qui), seguito presto da un altro esemplare, inedito, offerto da Bonhams. Una tiara tramandata per generazioni dalla famiglia Savoia è stata aggiudicata da Sotheby’s, la scorsa primavera, per $ 1,6 milioni. E ancora, a pochi giorni dal fatidico 5 maggio, Christie’s ha assegnato la parure di Stephanie de Beauharnais – la figlia di Napoleone – per ben 525,000 CHF (qui). Gioielli e memorabilia commissionati dai reali sembrano non passare mai di moda; specialmente se tempestati di diamanti, come nel caso della coppia di bracciali di Maria Antonietta annunciati all’asta da Christie’s il prossimo 9 novembre. La stima? Stavolta, una cifra compresa tra i $2 e i 4 milioni.
Correva l’anno 1776. Maria Antonietta era regina di Francia soltanto dal 1774, ma le corti di tutto il mondo la riconoscevano già come arbiter elegantiae internazionale. In quel clima di intrighi e di feste sontuose – state pensando a un’impeccabile Kirsten Dunst in chiave pop? – la ventunenne Maria Antonietta acquistò due bracciali di diamanti per 250.000 livres, pagandoli in parte con le pietre preziose della propria collezione e in parte con i fondi del consorte Luigi XVI.
Fu il nobile Mercy-Argenteau, ambasciatore dell’Austria in Francia, a ricevere i due gioielli nel 1791, trasportati in una cassa di legno insieme ad altri preziosi. Maria Antonietta, prigioniera alle Tuileries, lo pregava di custodire quei beni fino al suo ritorno, che non avverrà mai: il 16 ottobre 1793, la regina di Francia fu ghigliottinata e un anno più tardi, nel febbraio 1794, l’imperatore Francesco II d’Austria ordinava che quello scrigno fosse aperto a Bruxelles, per stilare un inventario. «Un paio di braccialetti in cui tre diamanti, con il più grande incastonato al centro, formano due barrette», si legge all’Art.6 di quell’elenco di tesori. «Le due barrette servono da fermagli, ognuna comprende quattro diamanti e 96 diamanti incastonati».
A ereditare i due bracciali fu Madame Royale, figlia superstite di Maria Antonietta – e forse sono gli stessi gioielli indossati nel dipinto di Antoine-Jean Gros. Oggi li ritroviamo da Christie’s, praticamente intatti, presentati come primo lotto dell’asta Magnificent Jewels al Four Seasons Hotel des Bergues di Ginevra. «È un privilegio poter offrire questi eccezionali e unici bracciali in vendita da Christie’s, dove attireranno le offerte dei collezionisti di tutto il mondo», commenta François Curiel, Presidente di Christie’s Luxury. «Come si è visto nelle recenti vendite di Ginevra, il mercato dei gioielli di nobile provenienza continua a funzionare estremamente bene». E chissà se il migliore offerente, il prossimo 9 novembre, sarà ancora di sangue blu.
Tra arti applicate e astrazione: in mostra a Palazzo Citterio fino al 7 gennaio 2026, il percorso anticonvenzionale di una…
A Bari, la prima edizione del festival Spazi di Transizione: promossa dall’Accademia di Belle Arti, la manifestazione ripensa il litorale come spazio…
Il mitico direttore Daniel Barenboim torna sul podio alla Berliner Philharmoniker e alla Scala di Milano, a 83 anni: due…
In mostra da Mondoromulo, dinamica galleria d’arte in provincia di Benevento, due progetti fotografici di Alessandro Trapezio che ribaltano lo…
La Pinacoteca Civica Francesco Podesti di Ancona riapre al pubblico dopo due anni di chiusura, con un nuovo allestimento delle…
Tra intelligenza artificiale, installazioni monumentali e video immersivi, i settori "Zero 10" e "Meridians" mostrano come la fiera di Miami…