Categorie: Mercato

Il Design da Il Ponte raccontato da Stefano Poli

di - 20 Giugno 2019
Inizia oggi la due giorni  dedicata al Design della casa d’aste Il Ponte di Milano. L’asta di Arti Decorative del ’900 e Design si caratterizza per la ricchezza degli ambiti rappresentati e per la rarità di diverse opere, fra le quali alcuni pezzi unici, per un totale di 764 lotti divisi in tre tornate.
Accanto a grandi firme come Vico Magistretti, Gae Aulenti, Max Ingrand, Adolf Loos, Piero Portaluppi, Carlo Scarpa e un focus sulla produzione di Ettore Sottsass spiccano i ritrovati arredi dei fratelli Eugenio e Ermenegildo Soncini per la casa di cura La Madonnina di Milano, del 1957. Ci siamo fatti raccontare qualche dettaglio dall’arch. Stefano Poli, direttore del dipartimento.
Come avviene la selezione delle opere in catalogo, quali sono le linee guida che la portano alla scelta di un pezzo?
«La selezione avviene innanzitutto attraverso il criterio di autenticità dell’opera e di tracciabilità della provenienza. Per l’asta di Arti Decorative del ‘900 e Design di giugno, una delle due annuali, abbiamo seguito due criteri fondamentali: il primo consiste nello scegliere opere note e di sicuro interesse per il mercato e per i collezionisti; il secondo nell’inserire autori e opere riscoperti grazie ad una approfondita ricerca storica e archivistica presentata in catalogo, prassi che da sempre contraddistingue il modus operandi del dipartimento.
Alla prima categoria appartengono il raro specchio di Max Ingrand per Fontana Arte, il tavolo basso di Osvaldo Borsani decorato da Lucio Fontana e il mobile con specchiera di Gio Ponti, mentre alla seconda gli inediti cavalletti in legno di Ettore Sottsass e gli arredi per la clinica Madonnina dei f.lli Soncini.
Come direttore di dipartimento analizzo, studio e valuto migliaia di opere, oggetti e arredi ogni anno, indicando ai proprietari quali sono le opportunità di vendita e le tornate più adatte a valorizzare i loro beni».
Il catalogo si apre con una lunga serie di lampade, di varie epoche, disegnate da nomi come Carlo Scarpa, Gae Aulenti, BBPR e molti altri, può illustrarci quali sono i lotti più attesi di questa sezione e perché?
«Tra i lotti più attesi: lo specchio di Max Ingrand, che ha la peculiarità di essere anche una lampada retro-illuminata; le due lampade da terra a tre braccia orientabili di Angelo Lelii; la lampada “Asteroide” di Ettore Sottsass; le due grandi lampade a sospensione disegnate nel 1970-1971 dai BBPR per il complesso edilizio Mediolanum in corso Vittorio Emanuele a Milano; infine, le due plafoniere e la lampada sferica in vetro cordonato, disegnate negli anni Trenta da Carlo Scarpa, utilizzando uno speciale vetro per illuminazione, inventato dal giovane architetto mentre dirigeva l’ufficio tecnico della Venini».
Quali sono, invece, i pezzi presenti in catalogo che non possono mancare nella collezione di un appassionato di Design?
«Difficile rispondere, data la ricchezza di questa asta. Penso agli arredi di Franco Albini e Ignazio Gardella, dei quali presentiamo due piccole lampade da tavolo in marmo rosso di Levanto e metacrilato, che a mio parere dovrebbero essere ambite dai più raffinati collezionisti. Il tavolo di Adolf Loos, inoltre, è una vera rarità, opera di una figura fondamentale per la storia dell’architettura e dell’arredo moderno occidentale. Le sculture di Nanni Valentini e gli oggetti di Lino Sabattini parlano della capacità artistica e inventiva dell’Italia degli anni Sessanta e Settanta e dovrebbero essere al centro dell’interesse di chi, a vario titolo, si occupa o colleziona design italiano».
Quali sono le aspettative a breve e lungo termine per il dipartimento?
«Le aspettative a breve sono di riconfermare il ruolo cardine del dipartimento nel settore sia in Italia che all’estero. Nel medio e lungo periodo quello di rafforzare la leadership sia in termini di fatturato, ma soprattutto in termini di contenuto. La strategia adottata ha quale obiettivo quello di proporre al pubblico, sempre più preparato ed esigente, beni inediti con l’obiettivo di renderli fruibili ad un numero sempre maggiore di persone». (RP)

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