Salvo, Salvo, 1973 Pittura su stoffa cm. 38 x 44
In un momento in cui le borse crollano, le piccole e medie imprese sono in difficoltà, l’arte si configura come uno dei pochi beni su cui ha ancora senso investire. Sono giorni in cui essere romantici è difficile, per questo oggi parliamo di investimento e guadagni. A darci speranza in tal senso è Art Share, piattaforma online per acquistare e collezionare opere d’arte in quote, nata da un’idea di Claudio Poleschi, gallerista, e Maurizio Fontanini, consulente legale e finanziario per le imprese, che disegna una modalità totalmente inedita e innovativa di realizzare un acquisto in arte. Insieme a loro, un gruppo di curatori e critici d’arte, coordinati da Fabio Cavallucci, già direttore di importanti istituzioni quali il CCA Zamek Ujazdowski di Varsavia e il Centro Pecci di Prato, collabora affinché il sito non sia solo uno strumento di vendita e investimento, ma anche uno spazio di informazione che esamina gli sviluppi del sistema economico dell’arte.
Questo team ha annunciato che a poco più di un mese dall’apertura la piattaforma registra un grande successo di vendite e di interesse.
Si parla di oltre 3.700 quote collocate, per un valore di circa 400mila euro, suddivise tra 22 opere di 21 artisti diversi. Si registrano anche i primi sold out, una piccola acquaforte su carta di Giorgio Morandi del 1922 e due opere di Salvo. L’acquaforte di Morandi e una delle due opere di Salvo, un dipinto su tessuto realizzato nel 1973, sono appena stati ricollocati sul mercato con un consistente incremento per gli investitori. Nel caso di Salvo, in particolare, l’opera è stata venduta per la cifra di 70mila euro, ossia il 55,5 per cento in più del prezzo iniziale di 45mila euro a cui era stata ceduta ai quotisti. In pratica, per ciascuna quota da 100 euro acquistata, ogni investitore riceve, al netto delle detrazioni, 151 euro.
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