Da piattaforma di real estate a marketplace di opere d’arte, con nomi altisonanti che spaziano dal Paysage aux Collettes di Pierre-Auguste Renoir (1905-1910) a Saint-Tropez, Tartanes au port di Paul Signac (1905). 221® – database dinamico di oltre un trilione di dollari di case di lusso – fa il suo ingresso nel mondo dell’art dealing, ospitando sul portale più di cento lotti d’eccezione, per un valore complessivo che supera i 5 milioni di euro. Qualche proposta? La Tête de chèvre de profil di Pablo Picasso (1952), per cominciare, ma anche Frère et soeur di Auguste Rodin (1903). Non esattamente nomi quotidiani.
«Abbiamo deciso di abbracciare anche il mondo dell’arte, poichè 221 sposa il lusso a tutto tondo, offrendo agli acquirenti un’esperienza immersiva tra tutte le fasi della compravendita immobiliare, compreso l’arredo con pezzi unici e di valore delle loro property», racconta Cassiano Sabatini, Co-Founder & COO. «L’elevatissima richiesta di questi beni ha quindi suggerito a 221® di intraprendere una nuova strada, ampliando i propri orizzonti e includendo nella propria rete nuovi clienti strategici per la creazione di quell’ecosistema indispensabile per essere competitivi: Denison Yachting – azienda leader mondiale nel noleggio e nella vendita di yacht di lusso – e l’art dealer Enrico Frascione».
Non più solo una rete di appartamenti delle meraviglie e yacht milionari insomma, ma anche opere d’antiquariato, statue e dipinti moderni, arrivando fino all’arte contemporanea. E poi gioielli e pietre preziose ovviamente, per un’offerta cross-category a 360 gradi. Ancora qualche esemplare in vendita: la Natura morta con frutti e animali di Luca Forte è in elenco per € 200.000, Il ritratto di giovane di Maso da San Friano per € 120.000, L’allegoria dell’Autunno di Angelo Caroselli tocca quota € 150.000.
«L’obiettivo è coprire le richieste aggiuntive che ormai non si limitano più solo alla casa, ma riguardano tutto ciò che le ruota attorno», aggiunge Cassiano Sabatini. «Per fare questo noi di 221® siamo ben lieti di poter sfruttare il potenziale della tecnologia – utile per semplificare i processi ed aumentare le opportunità – sempre però unito al fattore umano. Per oggetti di massimo pregio come le opere d’arte infatti sono necessarie conoscenze, competenze, assistenza continua che solo i professionisti dell’art dealing possono offrire».
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