Tanti saluti a Londra, agli spasmi sopiti delle aste della Frieze Week. Con Hockney che fa la voce del leone in una gabbia fin troppo mansueta, il suo L’arbois, Saint Maxime tocca quota £ 13,2 milioni in New Bond Street (Sotheby’s, stima £ 7-10 milioni), seguito a ruota dagli £ 11,8 milioni per il Naked Portrait grumoso di Freud (Christie’s, stima £ 10-15 milioni) e da una Balloon Monkey da £ 7,6 milioni di Koons (Christie’s, stima £ 6,5-10 milioni). Segnali di vita dalla vernice fresca dei red-chip, sempre impeccabile la selezione dei giovanissimi di Phillips, vedi alle voci Francesca Mollett e Joseph Yaeger. Poi è subito la fine dei giochi, degli entusiasmi, ricomincia lo spleen. Ma incombe Art Basel Paris al di là della Manica, e insieme tutto il carrozzone scintillante che dalla fiera di MCH Group si propaga ostenta esagera spera, in cerca dell’agognato coup de théâtre. Musei, gallerie, dealers e compagnia, ci sono tutti – anche chi mancava nella settimana di Frieze, o chi a Londra portava la “seconda scelta”, preservando il meglio per i lustri del Grand Palais. Case d’aste all’appello.
Ecco Sotheby’s: ci riprova con una sede nuova di zecca al numero 83 di rue du Faubourg Saint-Honoré («Un punto di riferimento storico, elegante, affascinante», nelle parole di Mario Tavella, President of Sotheby’s France, «e fantasiosamente adattato al XXI secolo»). La inaugura con l’ormai tradizionale Surrealism and Its Legacy, una bella sfilata di sogni allucinati a 100 anni esatti dal manifesto di Andre Bréton – non a caso in pendant con la super mostra al Centre Pompidou, tra gli appuntamenti not-to-be-missed della stagione. C’è la Rose méditative di Salvador Dalì, stima € 700.000-1 milione. C’è La Leçon de choses della superstar degli incanti René Magritte, anno 1947, un incastro di corpi, di nuvole e cielo, ha un pedigree blasonato che include la Iolas Gallery di New York. Stima: € 3,5-4,5 milioni. Poi L’incendie del 1947, una gouache, cinque alberi come foglie pastello stimate $ 3-5 milioni. Quando passava all’asta l’ultima volta, oltre trent’anni fa, nel 1992, trovava un proprietario per “appena” $ 200.000. Niente a che vedere, certo, con il titanico Impero delle luci che il mese prossimo, da Christie’s, tenterà l’impresa da oltre $ 95 milioni tra i grattacieli di New York. Ma questa è tutta un’altra storia.
Ancora una (tripla) provenienza d’eccezione da segnalare in aria parigina: tre gouache in catalogo (rispettivamente di René Magritte, André Masson e Diego Rivera) sono state realizzate per la copertina della leggendaria rivista Minotaure, arrivano fino ai rostri di Sotheby’s dalla collezione del fondatore Albert Skira. E per finire, alla snocciolata un bell’elenco di pittrici surrealiste, non più muse e compagne di ma protagoniste, anche sul mercato, ed era ora: vedi La Frôleuse di Jane Graverol (stima: € 200.000-300.000), o La prima ballerina assoluta di Leonor Fini (stima: € 150.000-200.000). Sfideranno tutte il martello venerdì 18 ottobre, sul calare della settimana di Art Basel Paris; precedute il giorno prima da una vendita dedicata a Joseph Beuys, tutta proveniente dalla collezione di Jörg Schellmann, che collaborò sovente con l’artista, e di lui raccolse lavori emblematici tra il 1970 e il 1986. Tutto rigorosamente live dal nuovo headquarter di Sotheby’s 83.
Il testimone passa a Christie’s, ancora venerdì 18 ottobre, ancora sotto il cielo affollato di Paris. L’appuntamento più atteso della casa è la vendita serale Avant-Garde(s), che per il terzo anno consecutivo include la storicissima Thinking Italian – tanti saluti a Londra, si diceva in apertura, au revoir au revoir. Presente all’appello: Myrte, un’opera surrealista di Francis Picabia, trasparenze intrecciate come strati di memoria; ha incrociato lo sguardo del pubblico soltanto alla mostra Francis Picabia, Mezzo Secolo di Avanguardia di Torino, nel lontano 1974, poi è rimasta custodita nella stessa collezione europea dagli anni ’70 fino al presente, oggi vale € 1-1,5 milioni. Segue un raro dipinto di Alberto Giacometti, s’intitola Buste sur la selle de l’atelier ed è appartenuto a Pierre Matisse ed Ernst Beyeler («una provenienza tra le più significative nella storia dell’arte del XX secolo», la definisce la maison). Tradotto: ha acquisito valore, stima € 2-3 milioni.
A ruota arrivano les italiens di Thinking Italian, che ben risuonano con la mostra Arte Povera appena inaugurata alla Bourse (Pinault chiama Pinault). Una selezione importante, da tempi d’oro: c’è un Concetto spaziale in rosso di Lucio Fontana all’asta da Christie’s, anno 1968, stima su richiesta, poi ancora dei tagli verticali inferti come ferite, stavolta in blu, stavolta con stima di € 600.000-900.000 («A nostra conoscenza non è mai stata esposta al pubblico fino ad oggi»). L’asking price per il superzoom su pancia seno fianchi voluttuosi stretti dentro le stoffe di Domenico Gnoli, La Robe Rouge (1964), è cosa nota invece, è di € 1-1,5 milioni – solo per dare un contesto: il record per Gnoli risale al 2014, a quei capelli neri lucidi ondulati che schizzavano da Christie’s fino a quota $ 11,6 milioni. Insuperati. Mentre tenta ancora il colpo grosso Alighiero Boetti con una serie ben nutrita di opere – a proposito dell’assonanza con la Bourse – da 6 DICEMBRE 2040 11 LUGLIO 2023 (€ 400.000-600.000) fino a un iconico Aerei del 1989 (€750.000-1 milione). I soliti sentimentalismi: nell’annus mirabilis 2022, Sotheby’s e Christie’s, tra gli sfarzi che parevano incrollabili di Parigi e New York, si inseguivano a colpi di mappe ricamate, di rosa e d’avorio; la spuntava Sotheby’s, allora, con un’aggiudicazione mostre di $ 8,8 milioni. Insuperato, ancora e ancora. Verdetto finale venerdì 18 ottobre, sous le ciel de Paris.
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