Categorie: Mercato

Sotheby’s mette all’asta (e in mostra) la collezione di Pauline Karpidas

di - 4 Agosto 2025

Quando nel 1974 Pauline Karpidas visitò per la prima volta la casa ateniese di Alexander Iolas, non sapeva che il suo rapporto con l’arte sarebbe cambiato per sempre. Con l’arte, con il modo di guardarsi attorno. Il giorno dopo tornò da lui, impaziente: voleva saperne di più di quei dipinti – surrealisti, per lo più – sparpagliati tra le sale, non aveva mai visto nulla di simile, e ora desiderava soltanto conoscerli, studiarli, possederli davvero. «Fin dall’inizio del mio viaggio nell’arte», rivelerà Pauline, più avanti, «ho avuto il grande onore di incontrare un mondo di persone meravigliose che hanno reso possibile questa collezione: a partire da Alexander Iolas, che mi ha aperto gli occhi ed è stato il mio mentore». Così iniziarono. Insieme, negli anni, intrapresero la ricerca di opere eccezionali, Hans Bellmer, Max Ernst, René Magritte, Leonora Carrington, Salvador Dalí, Pablo Picasso, Yves Tanguy. E intanto Pauline accatastava libri di storia dell’arte e psicanalisi nella libreria del suo salotto londinese – progettata appositamente da Mattia Bonetti – si circondava di nuovi amici (Warhol e Les Lalanne in prima linea), indossava gli abiti eccentrici di Yves Saint Laurent. Adesso, la notizia: il 17, il 18 e il 19 settembre, quella collezione appassionata andrà all’asta da Sotheby’s Londra, in New Bond Street. Oltre 250 lotti, tra pezzi unici di design e dipinti onirici, un bottino stimato intorno ai £ 60 milioni. È la cifra più alta mai pronosticata da Sotheby’s per una singola collezione, in Europa.

Un’altra prospettiva del salone, con la parete piena di opere d’arte. Courtesy of Sotheby’s

«A landmark Sotheby’s exhibition and auction», annuncia la casa d’aste, senza giri di parole. C’è tutto un mondo pronto a sfilare sotto il martello, il mondo schiuso, svelato da Iolas, a cui Pauline ha dato nuova linfa nella sua casa di Londra. «Un riflesso tangibile della mente estrosa di Pauline», dice Oliver Barker, Presidente di Sotheby’s Europa, a proposito di quella dimora eclettica, tra tinte sgargianti e stampe animalier. «Ogni volta che ho avuto la fortuna di visitarla, sono rimasto infinitamente sorpreso dal rigore con cui le opere sono state collezionate». Vedi il dipinto La Statue volante di René Magritte, a sua volta ispirato da La Chant d’amour di Giorgio de Chirico. Iolas lo acquistò direttamente dall’artista, e prima di passare nelle mani di Pauline, nel 1985, era stato esposto alla galleria Iolas di New York (nel 1959) e nella prima retrospettiva museale di Magritte negli Stati Uniti, al Dallas Museum of Art (nel 1960). Oggi vale £ 9-12 milioni. Vedi ancora i dipinti di Andy Warhol, amico carissimo di Pauline: Madonna and Self-Portrait with Skeleton’s Arm (After Munch) è in catalogo per £ 2-3 milioni; mentre L’Urlo (sempre tratto dall’opera di Munch, da cui Warhol rimase stregato nel 1982, dopo una mostra alla Galleri Bellman) potrebbe raggiungere quota £ 3 milioni.

René Magritte, La Statue volante. Courtesy of Sotheby’s

Vale la pena di incrociarne lo sguardo, ancora una volta, prima di vederli inghiottiti tra le pieghe del mercato. E così Sotheby’s organizza una maxi mostra precedente alla vendita (dall’8 settembre), e la affida allo stesso designer che nel 2023 ideava la preview dell’incanto dedicato a Freddie Mercury – leggi: oltre 140.000 visitatori da tutto il mondo in sole quattro settimane. «Il senso di stupore e meraviglia che si crea nella casa di Pauline è qualcosa che speriamo di catturare anche nel modo in cui allestiremo la nostra mostra londinese», spiega il presidente Barker. «Una delle sue doti più speciali è la capacità di infondere fiducia nei collezionisti più giovani, e presentare alcuni dei suoi tesori all’asta permetterà a una nuova generazione di iniziare il proprio viaggio come fece lei tanti anni fa».

Francis Picabia, Deux amies. Courtesy of Sotheby’s

Quindi, una sfilza di capolavori. Un esempio formidabile dei paesaggi surrealisti di Yves Tanguy – le coste marittime della Bretagna, le scogliere arse, spazzate dal vento – è in lizza per £ 1-1,5 milioni. Nous sommes trahis di Victor Brauner – che appartenne anche al capostipite del Surrealismo, André Breton – sfida la sala per £ 350.000-450.000. Due figure femminili intrecciate, dipinte tra il 1940 e il 1941 da Francis Picabia, forse una forma tenue di resistenza, tentano la sorte per £ 2,2-2,8 milioni. In buona compagnia con almeno una sessantina di lavori, anche inediti, dei coniugi Lalanne. E non poteva mancare Leonora Carrington nella raccolta famelica, sempre oculata, della “Grande Dame” Karpidas. Ne L’Ora dell’Angelus le tradizioni azteca, maya e cattolica si mescolano, riecheggia lo spirito dei maestri italiani del XV secolo, riaffiorano i mondi fantastici di Bruegel e Hieronymus Bosch, tutti insieme. Pauline la espose nel suo salotto, Sotheby’s la vende per £ 600.000-800.000.

«Mi sono sempre vista come una custode temporanea di queste creazioni», spiega oggi Pauline Karpidas, «e adesso sembra il momento giusto per le opere della mia casa londinese di trovare la loro prossima generazione di custodi. Questa non è affatto una fine, perché continuerò a vivere in mezzo all’arte, a leggere libri, a collezionare nuovi lavori e a sostenere gli artisti. Come faccio da anni, ormai».

Leonora Carrington, The Hour of Angelus. Courtesy of Sotheby’s
Choupatte di Claude Lalanne, appoggiato su un tavolo di Diego Giacometti, davanti a un divano di Mattia Bonetti. Courtesy of Sotheby’s

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