Francis Bacon, Study for Portrait of Lucian Freud, 1964. Courtesy of Sotheby's
Due giganti della storia dell’arte. Confidenti, divi del pennello, aspri critici a vicenda («Chi posso fare a pezzi, se non i miei amici?»), infatuati l’uno dell’altro, poi rivali in viva competizione. Prima di andare a dormire, Lucian Freud ammirava sempre lo stesso dipinto di Francis Bacon appeso nella propria camera, lo trovava – diceva – «davvero straordinario». E quando Lady Caroline Blackwood era sposata con Bacon, fino al 1959, non ricorda un giorno, a tavola, senza la compagnia di Freud. Amici fin dal primo incontro nel 1944, fu il pittore Graham Sutherland a presentarli. Inseparabili, invidiati; e poi invidiosi l’uno dell’altro – tutta colpa della fama. Il resto è storia. Sotheby’s celebra questo rapporto unico con una vendita d’eccezione, di quelle che infiammano il mercato a suon di bid. Study for Portrait of Lucian Freud del 1964 – ad opera di Bacon, ovviamente – andrà all’incanto a Londra il prossimo 29 giugno, nel corso della British Art: The Jubilee Season. La stima? Per gli esperti, oltre i £ 35 milioni.
«Eseguito con bravura pittorica all’apice della fama di Bacon», commenta Tom Eddison, Senior Director, Contemporary Art, Sotheby’s, «questo ritratto pulsa di un’intensità e di una tensione che rispecchiano le emozioni che hanno legato questi due compagni per oltre quattro decenni». Fino a quando la gelosia e i piccoli litigi avrebbero incrinato per sempre i rapporti a metà degli anni ottanta, esatto. Prima di allora, Freud fu un soggetto ricorrente – quasi spasmodico, ossessivo – del lavoro di Bacon, voleva fissarne per sempre le emozioni, i tormenti, le variazioni d’umore. Un caso per tutti: Three Studies of Lucian Freud del 1969, il record d’asta del pittore, che nel novembre 2013 raggiungeva da Christie’s il tetto massimo di $ 142,4 milioni. Ma anche la versione da 35,5 x 30,2 cm, che nel 2011 veniva battuta da Sotheby’s per $ 37 milioni; o ancora quel dipinto del 1967, che da Christie’s, nel 2014, andava per $ 19,6 milioni.
Nel ritratto offerto a giugno da Sotheby’s, Freud è seduto, rigido, sul bordo di un letto. Il petto nudo, i pugni stretti, le braccia all’indietro – quasi un gesto di sfida. La fonte: una fotografia di John Deakin, di quelle che Bacon conservò per tutta la vita, ritrovate strappate, accartocciate, schizzate di vernice nel suo studio solo dopo la sua morte. Sopravvissute al tempo e ai rancori. C’è di più. Study for Portrait of Lucian Freud è stato concepito, in origine, come pannello centrale di un trittico di grandi dimensioni, ma è stato separato da Bacon in tre opere individuali poco dopo la sua creazione. Oggi il pannello di sinistra si trova in una collezione privata, mentre l’opera di destra appartiene all’Israel Museum di Gerusalemme. Tutti e tre i dipinti sono stati esposti insieme nell’ambito di una mostra itinerante ad Amburgo e Stoccolma, il lotto di Sotheby’s è stato esposto a Dublino anche da solo.
A fine mese, questo Freud statuario, sfacciatamente sicuro, incrocerà di nuovo lo sguardo del pubblico dopo ben 57 anni di lontananza dai riflettori. E sfilerà per la prima volta sotto il martello, per un debutto in grande stile nella caldissima New Bond Street. Appuntamento al 29 giugno.
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