Categorie: milano bis

fino al 27.III.2004 | Neal Tait | Milano, galleria Monica De Cardenas

di - 25 Febbraio 2004

Prima mostra italiana dello scozzese Neil Tait, uno dei pittori più affascinati della Young British Art ma anche uno dei più schivi – al contrario dei suoi colleghi inglesi- a mostrare il suo lavoro sotto una luce sensazionalistica.
Circa una ventina di lavori di piccole e medie dimensioni proiettano il visitatore in un’atmosfera di forte stato di concentrazione: per i dettagli sfuggevoli, per i visi insieme diafani e tangibilissimi. I soggetti sono spesso ritratti, ora indifferenti ora tristi o spettrali, come nel caso di Child il cui volto sembra non più appartenere al mondo dei vivi.
Una pittura sempre discreta ma che a ben guardare racconta leggere inquietudini che improvvisamente affiorano dalla banalità di piccole oggetti, di piccole cose. Lo stesso fremito controllato fa scoprire di tanto in tanto un dettaglio capace di svelare l’angoscia celata nell’immagine. Come in Dancing, bellissima opera dove la figura umana appena riconoscibile sembra essere in stato di gestazione per arrivare ad una “forma” definita, con echi del miglior Graham Sutherland.
Il colore, che in alcune tele sembra ancora fresco, è applicato con profonda volontà del gesto. L’apparente sensazione di casualità, di non finito, ad un analisi più attenta, si mostra sempre come il risultato di una scelta calibrata dall’artista che lascia persino intuibile il disegno a matita sotto gli strati più leggeri dei colori ad olio, conferendo ai lavori un aspetto liquido, ancora da concludere.
La stessa sospensione e precarietà è stata intelligentemente intesa da chi, allestendo la mostra ha scelto di offrire le opere tramite una messa in scena minima: le tele sono montate alle pareti senza cornici nè didascalie, lasciandole al loro puro statuto di opere di pittura, aperte al solo commento della calda luce diffusa nelle sale.
Percorrendo gli spazi della galleria ci si può persino stupire della diversità dei registri pittorici adottati dall’artista. In alcuni lavori appaiono evidenti i richiami alla tradizione pittorica britannica: Bacon, Sutherland appunto, mentre altre ricordano Philip Guston o addirittura Cézanne. Fino a giungere ad un curioso dipinto surreale (Tree/Bird) che sarebbe piaciuto a Max Ernst. Senza mai lasciare però che questi riferimenti diventino mere citazioni, ma una colta elaborazione di stili, per giungere ad un risultato personalissimo.
Ogni cambio stilistico si può concepire come un impercettibile movimento verso il senso del mutare. Ed in tale movimento appare chiara la provenienza di quelle figure, alcune prese da riviste, quotidiani o da immagini preesistesti, ripensate successivamente attraverso la pratica pittorica, intesa da Teit come un inquieto processo di conoscenza.
La stessa irrequietudine che porta l’artista a cambiare apparentemente stile di rappresentazione per raccontare ogni singolo soggetto che sceglie, adattandosi in questo modo, non solo alla forma ma anche all’anima delle cose.

riccardo conti
mostra visitata il 19 febbraio 2004


fino al 27 marzo 2004
Neal Tait
da martedì a sabato ore 15-19
Milano galleria Monica De Cardenas
Via Francesco Viganò 4, tel.+39 02.29010068 – fax +39 02.29005784
monica@decardenas.com  – www.artnet.com/decardenas.html
ingresso libero


[exibart]

Articoli recenti

  • Mostre

Alice Neel. I am The Century, a Torino la sua prima retrospettiva italiana

Alice Neel. I am The Century, è la prima retrospettiva in Italia dedicata alla pittrice statunitense, a cura di Sarah…

7 Dicembre 2025 0:02
  • Mostre

Le mostre da non perdere a dicembre in tutta Italia

L’appuntamento mensile dedicato alle mostre e ai progetti espositivi più interessanti di prossima apertura, in tutta Italia: ecco la nostra…

6 Dicembre 2025 21:00
  • Mostre

Milano riscopre Bice Lazzari con una grande mostra a Palazzo Citterio

Tra arti applicate e astrazione: in mostra a Palazzo Citterio fino al 7 gennaio 2026, il percorso anticonvenzionale di una…

6 Dicembre 2025 15:00
  • Progetti e iniziative

Spazi di Transizione a Bari: il waterfront diventa laboratorio urbano

A Bari, la prima edizione del festival Spazi di Transizione: promossa dall’Accademia di Belle Arti, la manifestazione ripensa il litorale come spazio…

6 Dicembre 2025 13:30
  • Musica

Il tempo secondo Barenboim: due concerti, un Maestro e l’arte di unire il mondo

Il mitico direttore Daniel Barenboim torna sul podio alla Berliner Philharmoniker e alla Scala di Milano, a 83 anni: due…

6 Dicembre 2025 12:30
  • Fotografia

Le fotografie di Alessandro Trapezio sovvertono i ruoli dello sguardo

In mostra da Mondoromulo, dinamica galleria d’arte in provincia di Benevento, due progetti fotografici di Alessandro Trapezio che ribaltano lo…

6 Dicembre 2025 11:30