Il suono e il gesto, il colore della musica e le sfumature della scena, protagonisti solitari e coralità, proprio di fianco alla Scala appena riaperta alla città, ecco le belle immagini di Graziella Vigo: una ricerca per raffinati assaggi fatta tra le tante foto raccolte in due anni. Periodo in cui la Vigo ha seguito silenziosamente, con la massima discrezione, le opere di Verdi dirette da Muti alla Scala, con un appuntamento anche nel piccolo ma prezioso teatro di Busseto, una diversa edizione del Falstaff.
Pierluigi Petrobelli scrive nel volume edito da Electa della fedeltà di Muti al dettato della pagina scritta verdiana fatta lievitare nello stesso tempo con il recupero del “non scritto”, derivato dalle precedenti generazioni di interpreti, allo stesso modo le immagini della Vigo capaci di suscitare “il ricordo della corrispondente pagina musicale, la resa sonora di quel momento dell’azione drammatica”.
In verità il percorso è anche godibile in sé, particolari tagli di luce, contrasti di colore, costumi e interni di sapore antico, il palcoscenico come spazio d’emozioni. Visioni d’insieme e accurati particolari, espressioni del volto del cantante/del personaggio in primo piano in mescolanze indecifrabili, ritmi spaziali scanditi dal coro, novantaquattro immagini con stampe speciali, materiali trasparenti, colori particolarmente resistenti.
Sola nel suo costume rosso, di spalle, Lady Macbeth e poi preziosi corpetti, alte vetrate, un fazzoletto ricamato per Rigoletto, grovigli di corpi e armature per Il Trovatore, superbe feste e chiare trasparenze per La Traviata. Candida figura, Desdemona sale le scale ed è solo un fiore rosso in primo piano. All’ingresso c’è il volto pieno di Falstaff, la sua immagine replicata più volte in un susseguirsi di movimenti, di espressioni fermate nella messa in scena diretta Ruggero Cappuccio a Busseto. Più elegantemente padana con i suoi fondi campestri è la regia di Strehler: con le bellissime ombre scure dei personaggi in primo piano tra nebbiose case di campagna, della terra di Verdi.
valeria ottolenghi
mostra visitata il 3 dicembre 2004
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