Categorie: milano

fino al 10.V.2008 | Andrea Sala | Milano, Monica De Cardenas

di - 23 Aprile 2008
Per la sua prima personale presso la galleria di via Viganò, Andrea Sala (Como, 1976; vive a Milano e Montréal) allestisce una mostra calibrata, puntuale e fortemente poetica che, partendo da diversi riferimenti culturali e artistici, si snoda come una promenade architecturale.
Il titolo dell’esposizione, Plays Chancey Gardener, si riferisce al film del ‘79 Being There del regista americano “maledetto” Hal Ashby. Nel film il giardiniere, indelebilmente interpretato da Peter Sellers, si trova da un giorno all’altro sbalzato in un ambiente che non conosce, e il suo sguardo candido si affaccia su un mondo che è invece portato a vedere ciò che vuole piuttosto che ciò che è. Questa purezza dello sguardo è riconducibile a quello dell’artista, che trasla le forme dell’architettura in opere che hanno la stessa levità del film-favola di Ashby.
L’artista, che da sempre ha proiettato la propria ricerca artistica in un dialogo fittissimo di riferimenti alla forme del design, anche in quest’occasione ha costruito ogni singola opera attorno a un’attenta analisi degli oggetti, indagandone con sguardo profondo e a tratti scientifico le possibilità intrinseche e remote. Dai risvolti più decorativi a quelli inespressi degli oggetti che, sottratti alla loro funzionalità e alla loro scala originaria, si consegnano ora come cose nuove, libere di reinventare e sollecitare nuovi interrogativi. Come nel caso delle sculture pensili Fiorito che, prendendo in prestito le linee dei tavoli di uno dei maestri del design, Angelo Mangiarotti, diventano appunto fiori marmorei e curiosi artefatti.
Nel caso di Anonimo Brasiliano, la struttura in palissandro sembra aprirsi e svolgersi nello spazio come una forma vivente, benché mutuata dal modulo razionalista. Ma non solo, perché lasciandosi trascinare dal gioco dei rimandi e delle citazioni, oltre a quelle che hanno direttamente ispirato le opere (i vari designer e architetti di cui Sala conosce capillarmente la produzione), appare chiaro come l’artista sia estremamente cosciente delle lezione dell’arte povera e del minimalismo, senza che questo si produca mai in sterile citazionismo, quanto piuttosto in una disinvolta attitudine che gli permette di “giocare” con quelle forme e con quelle esperienze. Senza mai travisarne il senso e la memoria, ma conferendo loro nuova vita e nuove possibilità.
Nell’esaminare ogni lavoro, ci si accorge inoltre di come Andrea Sala sia estremamente consapevole delle individuali caratteristiche dei materiali, che utilizza per costruire le sue opere: l’alternanza di superfici specchianti e opache, materiali freddi e caldi, i colori, e le forme sospese tra peso e leggerezza. In tal senso, ogni lavoro esprime sulla sua pelle una propria “personalità” che l’artista, come un abile giardiniere, ha saputo accostare e curare. Creando un giardino architettonico interno che merita una visita attenta e senza fretta.

articoli correlati
Andrea Sala a Porto Cesareo

riccardo conti
mostra visitata il 1° aprile 2008


dal primo aprile al 10 maggio 2008
Andrea Sala plays Chancey Gardner
Galleria Monica De Cardenas
Via Francesco Viganò, 4 (zona Stazione Garibaldi) – 20124 Milano
Orario: da martedì a sabato ore 15-19
Ingresso libero
Info: tel. +39 0229010068; fax +39 0229005784; monica@decardenas.com; www.artnet.com/decardenas

[exibart]

Articoli recenti

  • Musei

Credere che il mondo possa sollevarsi insieme al proprio desiderio. Nasce a Mantova il Museo Sonnabend

La nascita della Sonnabend Collection Mantova, dentro il restaurato Palazzo della Ragione — inaugurata il 29 novembre 2025 con 94…

6 Dicembre 2025 0:02
  • Personaggi

Addio a Frank Gehry. Muore un titano dell’architettura

Alcuni dei suoi edifici sono i più importanti al mondo: Frank Gehry, colui che ha praticato l'architettura, o forse più…

5 Dicembre 2025 21:24
  • Arte contemporanea

La Società delle Api si sposta a Roma, con Luca Lo Pinto nuovo direttore artistico

La Società delle Api nomina Luca Lo Pinto come direttore artistico: la Fondazione creata da Silvia Fiorucci sposta a Roma…

5 Dicembre 2025 17:30
  • Mostre

La Fondazione Luigi Rovati di Milano racconta tremila anni di Olimpiadi

Fino al 22 marzo 2026, la Fondazione Luigi Rovati celebra i Giochi Olimpici con una mostra che unisce storia, arte…

5 Dicembre 2025 17:00
  • Personaggi

Addio a Giovanni Campus, morto a 97 anni uno dei maestri della scultura contemporanea

È morto Giovanni Campus: se ne va un protagonista rigoroso e appartato dell’arte italiana del secondo Novecento, tra gli innovatori…

5 Dicembre 2025 16:08
  • Fotografia

La rivoluzione delle polleras arriva a Sydney, nelle foto di Francesca Magnani

La pollera, da indumento retaggio di subordinazione femminile nell'America Latina a simbolo di emancipazione internazionale: la storia del collettivo ImillaSkate,…

5 Dicembre 2025 13:30