Categorie: milano

fino al 12.I.2007 | Marco Zanta | Milano, Fotografia Italiana

di - 27 Novembre 2006

Il lavoro di Marco Zanta (Treviso, 1962) si articola intorno a tre nuclei narrativi, incentrati sui luoghi del lavoro dell’uomo. Fabbriche, petroliere e cantieri. Eppure l’uomo è sempre assente, ed è un’assenza che si fa sentire. Tutte le immagini in mostra sembrano evocarla. Silenti e maestose. I luoghi sono innanzitutto privati dei loro abitanti. Rimangono scenografie mute, sospese. Articolate su piani geometrici molto precisi: composizioni quasi scientifiche. Spesso una quinta ostacola lo sguardo, lo costringe a soffermarsi, a volte lo blocca; altre volte un sipario impedisce la vista, negando la terza dimensione. I luoghi diventano creature astratte in cui il discorso sociale è necessariamente negato. Rimane solo il paesaggio avulso dal tempo e dall’uomo.
Nelle Fabbriche, il nucleo narrativo più riuscito, predominano i grigi, i verdi, gli azzurri. Spesso un’inquadratura frontale analizza una superficie piana, ne indaga i dettagli: un muro scrostato, piccoli oggetti ordinatamente impilati sui ripiani, una lunga vetrata arrugginita, le pieghe di un tendone industriale. Sono piccoli indizi che vanno a comporre un luogo, a descriverlo con delicata maestria.
Poi è la volta delle Petroliere. Qui la carica descrittiva di Zanta diventa meno convincente, meno eloquente. Sui pontili delle navi, intricate geometrie si contrappongo al paesaggio di sfondo creando una scissione netta della visione. Il rosso dei pontili, onnipresente, stride con la luce sempre delicata del paesaggio; lo sguardo si posa su punti di vista noti, usuali. Solamente la prima e l’ultima immagine, che rispettivamente aprono e chiudono la sezione, rivelano il tempo sospeso e, in un certo senso, poetico della prima sezione.

Si arriva infine ai Cantieri, dove Zanta prosegue nella sua ricerca geometrica, quasi architettonica. Mattoni, tavolati di legno, tralicci compongono ancora una volta una struttura cromatica e prospettica intenzionalmente organizzata, definita anche se più complessa. L’unica immagine “memore” del sublime rigore della prima sezione è proprio la più antica: Conegliano (1999), non cantiere, ma scena teatrale abbandonata. Ogni tanto l’attenzione formale in Zanta diventa troppo forte, evidente, marcata, e si perde quello sguardo più pacato e defilato che caratterizza le sue fotografie migliori.

francesca mila nemni
mostra visitata il 7 novembre 2006


dal 7 novembre 2006 al 12 gennaio 2007
Marco Zanta – Quarantanovegradi
Galleria Fotografia italiana , Corso Venezia 22, Milano – (MM Palestro)
Tel. 02 784100 – Fax 02 77809369 – info@fotografiaitaliana.com
www.fotografiaitaliana.com – dalle 15.00 alle 19.00
Chiuso domenica e lunedì – sabato su appuntamento dalle 15.00 alle 19.00
(possono variare, verificare sempre via telefono)


[exibart]

Articoli recenti

  • Progetti e iniziative

Spazi di Transizione a Bari: il waterfront diventa laboratorio urbano

A Bari, la prima edizione del festival Spazi di Transizione: promossa dall’Accademia di Belle Arti, la manifestazione ripensa il litorale come spazio…

6 Dicembre 2025 13:30
  • Musica

Il tempo secondo Barenboim: due concerti, un Maestro e l’arte di unire il mondo

Il mitico direttore Daniel Barenboim torna sul podio alla Berliner Philharmoniker e alla Scala di Milano, a 83 anni: due…

6 Dicembre 2025 12:30
  • Fotografia

Le fotografie di Alessandro Trapezio sovvertono i ruoli dello sguardo

In mostra da Mondoromulo, dinamica galleria d’arte in provincia di Benevento, due progetti fotografici di Alessandro Trapezio che ribaltano lo…

6 Dicembre 2025 11:30
  • Musei

Riapre la Pinacoteca di Ancona: nuova vita per il museo Francesco Podesti

La Pinacoteca Civica Francesco Podesti di Ancona riapre al pubblico dopo due anni di chiusura, con un nuovo allestimento delle…

6 Dicembre 2025 10:30
  • Mercato

Cani-robot e opere oversize: dentro le due anomalie di Art Basel Miami Beach

Tra intelligenza artificiale, installazioni monumentali e video immersivi, i settori "Zero 10" e "Meridians" mostrano come la fiera di Miami…

6 Dicembre 2025 10:18
  • Arte contemporanea

Quella di Warhol non è mai la “solita zuppa”: l’eredità di un soggetto iconico

La lattina più famosa dell’arte torna protagonista: denigrata, celebrata, reinterpretata. La sua metamorfosi mostra quanto la visione di Warhol continui…

6 Dicembre 2025 9:30