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fino al 21.XI.2009 | Jari Silomäki | Milano, Galica

di - 11 Novembre 2009
I tre lavori di Jari Silomäki (Parkano, 1975; vive a Helsinki) in
mostra alla Galleria Galica prendono in analisi la soggettività dello sguardo
fotografico, a dispetto di quell’oggettività implacabile che molti
attribuiscono al medium.
La fotografia può essere racconto personale, appunto di
viaggio o rappresentazione codificata della realtà, ma qualunque cosa essa
decida di essere non potrà mai identificarsi col reale stesso. Ci sarà sempre
uno sfasamento, un salto spaziale, temporale e fisico – o, semplicemente, un gap – fra il reale e il rappresentato.
La ricerca di Silomaki prende in esame questo sfasamento,
quest’intercapedine in cui s’annida la soggettività personale da un lato e
“l’inconscio tecnologico” del mezzo dall’altro, concentrandosi in particolar
modo sul racconto soggettivo.
My
Weather Diary
è un
progetto cominciato nel 2001: ogni giorno da allora il fotografo ha scattato
una fotografia; su ognuna ha scritto un’annotazione, un pensiero, un fatto
personale realmente accaduto o un avvenimento di cronaca mondiale. Il lavoro
conta ad oggi circa 2500 fotografie e altrettanti piccoli o grandi accadimenti.
Il vissuto dell’autore talvolta si confonde con gli eventi
di cronaca; spesso i mondi, personale e sociale, rimangono universi distanti.
La fotografia e la scrittura sono solo mezzi per annotare momenti che spesso
acquisiscono peso e importanza differenti per chi li ha vissuti.

Alienation
Stories
approfondisce
l’uso della scrittura all’interno dell’immagine e l’idea di fotografia come
racconto soggettivo. Le immagini descrivono persone sole, rinchiuse in mondi
interiori, lontane dalla realtà quotidiana e a confronto col proprio passato.
Ciascuno è solo coi propri ricordi, talvolta con i propri fantasmi. Sull’immagine
ognuno trascrive la propria vicenda, raccontandola al mondo. E la loro
alienazione sembra essere la nostra.
Ordinary
Towns on Ordinary Days
è
il lavoro in cui l’analisi del linguaggio del medium fotografico è più evidente
e la coscienza delle sue possibilità più manifesta. È un lavoro politico. La
scrittura, seppur meno presente rispetto agli altri lavori di Silomaki,
mantiene un ruolo fondamentale. Perché in questa serie solo le parole conducono
verso verità; le immagini, invece, portano fuori strada.
Sappiamo fin da subito – leggendo il titolo, appunto – cosa
rappresentano le fotografie: città qualunque in giorni qualunque. Poi leggiamo
le didascalie, ulteriori puntualizzazioni: Helsinki, Parigi, Belgrado… in
giorni qualsiasi tra il 2007 e il 2008. Ma le immagini parlano di città in guerra,
sotto assedio, bombardate; sono immagini da tg della notte durante la Guerra
del Golfo o scattate dai celebri fotografi della Magnum.

Invece, non è vero niente. Si tratta solo di una precisa
estetica, quella della fotografia di guerra, che conferisce a queste immagini
valenze e significati lontani dal reale. La beffarda soggettività della
fotografia diventa pericolosa proprio per la sua presunta oggettività.

articoli correlati
La
doppia personale da Galica nel 2007

francesca mila nemni
mostra visitata il 30 settembre 2009


dal 18 settembre al 21 novembre 2009
Jari
Silomäki – Alienation and other stories
Galica Artecontemporanea
Viale Bligny, 41 (zona Porta Vigentina) – 20136 Milano
Orario: da martedì a venerdì ore 10-13 e 15-19; sabato ore 14-19
Ingresso libero
Info: tel. +39 0258430760; fax +39 0258434077; mail@galica.it;
www.galica.it

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