Impossibile restare indifferenti ai coriandoli di Davide Nido (Senago, 1966) che animano le pareti della Galleria Blu. Su uno sfondo bianco -la classica tela- Nido distribuisce i suoi coriandoli, gocce di colla colorata che si sovrappongono con, solo apparente, casualitĂ .
Siano gocce rotonde, minime forme poligonali oppure macchie di colore, le forme sembrano ripetersi all’infinito. L’insieme richiama le atmosfere optical degli anni Settanta senza essere retro o meramente evocativo. Non c’è l’effetto disturbante e ossessivo dell’optical, anzi i coriandoli attraggono in modo irresistibile chi guarda. Lo sguardo è coinvolto in un vortice di colori, dibattuto tra opposte sensazioni, l’effetto di una profondità sorprendente e la bidimensionalità che appiattisce le gocce di colore l’una sull’altra creando piacevoli effetti cromatici. I coriandoli sembrano muoversi sulla tela, ma in quale direzione? Attratti da una potente energia centripeta che li riassorbe in un colorato buco nero oppure esplosi da forze centrifughe verso e oltre i margini della tela.
La casualità dell’insieme è tutta apparente, solo un attento studio del rapporto tra i colori e una meditata distribuzione dei coriandoli sulla tela consente a Nido di ottenere immagini così armoniche. Ogni opera è un gioco visivo diverso, i coriandoli ora rarefatti ora più serrati creano suggestioni sempre nuove. Alcune tele hanno una lieve dominante cromatica, altre sono illuminate da tocchi di glitter; tutte hanno un raffinato equilibrio compositivo. “Equilibrio” sembra essere una delle parole chiave per descrivere questa fase della produzione di Nido, sintesi tra opposte tendenze: costruzione modulare e imprevedibile fantasia, colori quasi acidi e poesia. I titoli Coriandoli nell’incantesimo perlaceo, Nella luce color giacinto e ancora Coriandoli addolciti da una luce candida contribuiscono a creare un’atmosfera di magico incanto nella quale la fantasia dello spettatore può perdersi, spaziare fino a trovare per ogni immagine un significato del tutto personale.
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bravo invece slalom... una vergogna. La galleria Blu è storica, non ci si sputtana così con l'alibi dell'ignoranza.
che grande eleganza e che eloquio slalom, mi complimento.
vorrei fare un commento sulla galleria blu... tralasciando il lavoro d Nido che lascia il tempo che trova come tutti ben sanno (tranne Bonelli?)... ma come si fa a distruggere la reputazione di una galleria in questo modo? Il detto "tale padre tale figlio" in questo caso non sussiste!
Io se fossi il vecchoio diserederei il govane (spocchioso) dalle mille ideuzze stupide... scausatemi (guida, Nido, Vescovi e Zabetta)... se potete... ma il vostro lavoro è fiacco come le natiche di mia nonna... pace all'anima sua!