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Fino al 26.VIII.2001 | Giardino dei sensi. Vasco Bendini inedito (1999-2000) | Varese, Castello di Masnago. Museo d’Arte Moderna e Contemporanea

di - 22 Agosto 2001

“Ogni giorno di lavoro è per me un felice giorno di nascita. Senza remore. Senza l’incubo del passato. Mi basta il presente. Non registro fatti, né cose o persone. Sarebbe un destinarsi al fallimento, o peggio, al suicidio. A me pittore, a me artista, resta solo un campo irraggiungibile con i mezzi tecnici attuali: il mio profondo”. Da questa dichiarazione, tratta da un’intervista di Annalisa Civelli a Vasco Bendini (Bologna, 1922), è possibile evincere la caratteristica fondante della ricerca cinquantennale dell’artista, uno dei principali esponenti dell’Informale italiano.
Alla sua più recente produzione pittorica è dedicata la rassegna in corso presso il Castello di Masnago, sede del Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Varese. Quarantacinque tempere su carta Fabriano, selezionate all’interno di un corpus di trecentocinquanta lavori mai esposti, documentano gli ultimi due anni di attività di Vasco Bendini, il biennio creativo 1999-2000.
Il percorso espositivo, ideato da Riccardo Prina, si compone di quattro cicli tematici, intitolati rispettivamente I miei luoghi, Pagine Sparse, Eros e Richiami, cinque tempere ispirate ad alcuni versi della Divina Commedia dantesca. Accomuna queste raffinate carte un linguaggio privo di programmazione, legato alle sfere più profonde e meno razionali dell’Io. Emerge una specifica valorizzazione del fare artistico, un’attenzione per la materia e il segno più che per l’evidenza formale. Bendini – come si legge in una nota dei Civici Musei di Varese – riesce, infatti, a trasformare “i gesti stessi della pittura, la pennellata, il timbro cromatico, la ricerca di una pur suggerita griglia naturalistica in allerta espressività musicale”. Le modulate ed essenziali evoluzioni di rosa, verde, azzurro, ocra, marrone e grigio, frammiste a polvere d’oro, che dominano queste carte diventano un medium cui l’artista affida i moti spontanei della propria psiche, emozioni e sensazioni che nascono dal proprio inconscio. Le macchie di colore di Bendini, ora decise ora trasparenti, che si concentrano nel mezzo del bianco del foglio, possono essere lette solo usando come bussola, come vademecum il proprio cuore, le corde più profonde della propria anima. Ritmi, pause, cadenze, misteriose energie e impulsi sono gli unici protagonisti di queste opere, in cui – come sostiene Carlo Alberto Bucci – “la nostra incapacità di vedere la vita autonoma della pittura ci fa vedere, e dire: paesaggi, pioppeti, muschi, radure, sassi di fiume, acqua di torrente, uova, pane, ventre materno”.
La presentazione degli ultimi lavori del Maestro bolognese dà, inoltre, la possibilità di riscoprire tre lavori ad olio e una cartella di opere grafiche che l’artista ha donato ai Civici Musei di Varese tra il 1995 e il 1997.
A corredo della rassegna è stato pubblicato da Silvana Editoriale un catalogo, a cura di Riccardo Prina, con regesti bio-bibliografici, immagini di tutte le opere in mostra e testi critici di Walter Guadagnini, direttore della Galleria Civica di Modena, e di Carlo Alberto Bucci.

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Musei Civici di Varese
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Annamaria Sigalotti


Fino al 26.VIII.2001. Giardino dei sensi. Vasco Bendini inedito (1999-2000). Varese, Castello di Masnago. Museo d’Arte Moderna e Contemporanea, Via Cola di Rienzo 42, tel. 0332/220256, fax 0332/822959, musei.masnago@comune.varese.it. Orario d’apertura: ore 10.30-12.30 e ore 14.30-18.30; chiuso lunedì. Ingresso: L. 8.000 intero; L. 6.000 ridotto; L. 2000 scolaresche. Laboratori di didattici su prenotazione: tel. 0332.820409. Catalogo: Silvana Editoriale

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