Categorie: milano

fino al 30.X.2003 | Roberto Cuoghi | Milano, Galleria Massimo De Carlo

di - 16 Ottobre 2003

L’idea di stratificazione sembra essere il leit motif che accompagna i lavori di Roberto Cuoghi presentati in questa mostra. Come già in passato, l’artista utilizza svariati media per addensare di segni e significati le superfici delle sue opere.
Nei sette quadri in mostra, Cuoghi sembra questa volta rinunciare alla dimensione del ritratto dai toni accesi che in passato ha privilegiato, a volte tra il grottesco e il divertito, per assumere tinte più pacate verso la rappresentazione di geografie ed elementi vegetali dai quali la figura umana sembra pressoché estinta.
L’artista ha praticato una sorta di allontanamento dai suoi soggetti per poi avvicinarvisi epidermicamente passando con la stessa levità da un fuori scala come i mappamondi, per poi arrivare a concentrarsi con sguardo zen verso un ramo, un tronco, opere collocate nella sala più piccola e raccolta della galleria. Nell’unico lavoro presente in mostra dove il soggetto è antropomorfo, senza titolo (autoritratto), ancora di più si avverte la vicinanza e il destino che intercorrono tra gli uomini e gli oggetti. In fondo proprio questo Cuoghi ci mostra; l’azione del tempo su tutte le cose, sia nel caso della “geografia” delle rughe nel viso ritratto, così come le “rughe” del pianeta. In tutte e due i casi, le superfici diafane del vetro e dei lucidi lasciano scorgere la tettonica della superficie terrestre che Cuoghi rappresenta come se il disegno fosse stato continuamente aggiornato durante l’impercettibile e costante deriva dei continenti. Così mostrare il silenzioso movimento delle terre, la sua età, come quella dell’uomo ritratto, che nel quadro non è ne giovane nè anziano, ma proprio come i rami e le mappe sono forme rappresentate nel loro silenzioso e lentissimo divenire, l’affastellarsi del tempo, il consumarsi di tutto.
Il procedimento che porta alla costituirsi di quelle immagini è minuzioso, lento, diligente. Come un disegno architettonico prima dei computer o fatto sui banchi di scuola. Nel ricalcare, sovrapporre strati declinati con media apparentemente obsoleti, ma assolutamente congeniali nel far percepire nell’occhio del visitatore la “grana” del tempo. Al visitatore è richiesto lo stesso sforzo di concentrazione e così più la scala di rappresentazione è elevata, come nel caso dei mappamondi, così è necessario avvicinarsi ai quadri per scorgerne la superficie, concentrare lo sguardo su un dettaglio, su di un momento della rappresentazione, percorrere i margini dei continenti o degli arbusti per poi sommare le particelle più piccole della figura in un “tutto” che le contiene. Ed è questa la grande qualità dell’indagine che Cuoghi rivolge al concetto di tempo; portare chi guarda all’incontro con lavori che fanno sentire tutto il peso e la rilassatezza di forme ed età in continua gestazione.

articoli correlati
Nuovo Spazio Italiano

riccardo conti
mostra visitata il 6 ottobre 2003


fino al 30 ottobre 2003
Roberto Cuoghi
Milano galleria Massimo De Carlo
Via Corsica 41, tel.+39 02.70003987 – fax +39 02.7492135
ingresso libero


[exibart]

Visualizza commenti

Articoli recenti

  • Fotografia

Le fotografie di Alessandro Trapezio sovvertono i ruoli dello sguardo

In mostra da Mondoromulo, dinamica galleria d’arte in provincia di Benevento, due progetti fotografici di Alessandro Trapezio che ribaltano lo…

6 Dicembre 2025 11:30
  • Musei

Riapre la Pinacoteca di Ancona: nuova vita per il museo Francesco Podesti

La Pinacoteca Civica Francesco Podesti di Ancona riapre al pubblico dopo due anni di chiusura, con un nuovo allestimento delle…

6 Dicembre 2025 10:30
  • Mercato

Cani-robot e opere oversize: dentro le due anomalie di Art Basel Miami Beach

Tra intelligenza artificiale, installazioni monumentali e video immersivi, i settori "Zero 10" e "Meridians" mostrano come la fiera di Miami…

6 Dicembre 2025 10:18
  • Arte contemporanea

Quella di Warhol non è mai la “solita zuppa”: l’eredità di un soggetto iconico

La lattina più famosa dell’arte torna protagonista: denigrata, celebrata, reinterpretata. La sua metamorfosi mostra quanto la visione di Warhol continui…

6 Dicembre 2025 9:30
  • Musei

Credere che il mondo possa sollevarsi insieme al proprio desiderio. Nasce a Mantova il Museo Sonnabend

La nascita della Sonnabend Collection Mantova, dentro il restaurato Palazzo della Ragione — inaugurata il 29 novembre 2025 con 94…

6 Dicembre 2025 0:02
  • Personaggi

Addio a Frank Gehry. Muore un titano dell’architettura

Alcuni dei suoi edifici sono i più importanti al mondo: Frank Gehry, colui che ha praticato l'architettura, o forse più…

5 Dicembre 2025 21:24