Categorie: milano

fino al 30.X.2010 | Bruno Di Bello | Milano, Fondazione Marconi

di - 7 Ottobre 2010
Uno dei concetti cardine dell’attività di Bruno Di
Bello
(Torre del
Greco, Napoli, 1938; vive a Milano) è il carattere autonomo dell’immagine
rispetto alla realtà. Il percorso dell’artista è inteso ad affermare tale autonomia:
ogni immagine è priva di referente, anzi non ha altro referente se non se
stessa; quindi, nel momento in cui l’artista crea un’opera visiva, di fatto non
viene a creare nuovi significanti visivi, ma nuovi elementi da immettere nel
circuito dei referenti.

Le prime indagini di Di Bello partono dai concetti di
traccia e segno. Singole lettere compaiono sulla tela come semplici e puri
segni grafici e presentano una doppia autonomia: sono l’espressione grafica di
un linguaggio che interpreta e plasma la realtà e che è indipendente da essa, e
sono a loro volta autonomi rispetto al linguaggio stesso, in quanto elementi di
base su cui poggia la costruzione dell’immagine.

La sperimentazione sull’immagine vera e propria la si ritrova
nei Lasciapassare
e in tutte quelle opere aventi per soggetto alcuni degli artisti di riferimento
di Di Bello: Picasso, Mondrian, Klee,
suprematisti e costruttivisti russi, tutti artisti che hanno fatto della
riflessione sull’arte uno dei perni del proprio lavoro. Il loro ritratto viene
scomposto e ricomposto, moltiplicato e colorato, deformato e alterato.

Sono le opere che rendono l’artista campano uno degli
esponenti più rappresentativi della Mec Art, il movimento teorizzato dal
critico francese Pierre Restany, basato sull’utilizzo del mezzo fotografico
come principio principe per la composizione dell’immagine, in nome di una “figuralità
basata sul riporto fotografico
”, scrive Gillo Dorfles, all’interno della quale Bruno Di
Bello “sfrutta soprattutto l’aspetto compositivo-astratto”, come enfatizzato da opere quali Procedimento, in cui viene ripresa l’analisi
sui segni del linguaggio, in direzione di una loro dissoluzione.

Gli anni ’80 vedono il proseguimento della sperimentazione
dell’artista con la nascita di opere come Autoritratto con Dafne, basate sull’interposizione di
figure tra la fonte luminosa e il supporto e l’impiego del rivelatore, e di
altri lavori in cui l’artista disegna con una pila sulla tela sensibile.

Le astrazioni digitali basate su procedimenti matematici e
sull’impiego della geometria dei frattali sono protagoniste dell’ultima fase
della ricerca di Di Bello. Nonostante l’intento di dar vita a immagini
asettiche, di massima freddezza, i risultati non sono immuni dall’emergere di
un leggero pittoricismo. Chiude l’esposizione l’installazione Con Rumore
segreto
, ispirata
al ready made duchampiano del 1916.

Una mostra assolutamente da visitare, per la cura e
l’attenzione con cui è stata allestita, secondo un percorso rigoroso che non
lascia spazio alla superficialità, consentendo di cogliere lo sviluppo della
ricerca di Di Bello, apprezzandone il rigore e il desiderio continuo di
sperimentazione.

articoli correlati

Mec Art. Arte oltre il confine della pittura

Pop
Art Italia

matteo meneghini

mostra visitata il 19 settembre 2010


dal 15 settembre al 30 ottobre 2010

Bruno
Di Bello – Antologia

Fondazione Giorgio Marconi

Via Tadino, 15
(zona Porta Venezia) – 20124 Milano

Orario: da
martedì a venerdì ore 10.30-12.30 e 15.30-19

Ingresso
libero

Catalogo Silvana
Editoriale

Info: tel. +39 0229419232; fax +39 0229417278; info@fondazionemarconi.org; www.fondazionemarconi.org

[exibart]

Articoli recenti

  • Personaggi

Addio a Frank Gehry. Muore un titano dell’architettura

Alcuni dei suoi edifici sono i più importanti al mondo: Frank Gehry, maestro del decostruttivismo, è morto oggi all’età di…

5 Dicembre 2025 21:24
  • Arte contemporanea

La Società delle Api si sposta a Roma, con Luca Lo Pinto nuovo direttore artistico

La Società delle Api nomina Luca Lo Pinto come direttore artistico: la Fondazione creata da Silvia Fiorucci sposta a Roma…

5 Dicembre 2025 17:30
  • Mostre

La Fondazione Luigi Rovati di Milano racconta tremila anni di Olimpiadi

Fino al 22 marzo 2026, la Fondazione Luigi Rovati celebra i Giochi Olimpici con una mostra che unisce storia, arte…

5 Dicembre 2025 17:00
  • Personaggi

Addio a Giovanni Campus, morto a 97 anni uno dei maestri della scultura contemporanea

È morto Giovanni Campus: se ne va un protagonista rigoroso e appartato dell’arte italiana del secondo Novecento, tra gli innovatori…

5 Dicembre 2025 16:08
  • Fotografia

La rivoluzione delle polleras arriva a Sydney, nelle foto di Francesca Magnani

La pollera, da indumento retaggio di subordinazione femminile nell'America Latina a simbolo di emancipazione internazionale: la storia del collettivo ImillaSkate,…

5 Dicembre 2025 13:30
  • Arte contemporanea

Il fine settimana di Art Days 2025: gli appuntamenti a Napoli e in Campania

Talk, inaugurazioni, musei aperti, gallerie in rete, nuove mostre e il Premio WineWise per una gita fuori porta: gli appuntamenti…

5 Dicembre 2025 12:30