Alberi a Los Angeles, alberi a Roma, alberi a Milano. Diversa la specie, diverso il luogo, una cosa però li accomuna: l’intervento dell’uomo nel loro sviluppo, nella loro crescita. Un intervento brutale, calcolato, funzionale.
Alberi raffigurati contro un cielo di piombo diafano, dove tolte le mura, le case, le strade che resero necessaria la loro potatura, risaltano in tutta la loro mutilazione, ormai inintelligibile e perciò ancora più atroce. Lucas Reiner ha attentamente osservato tutte le diverse forme che assume l’intervento dell’uomo. Secco, deciso, in un certo senso umiliante. La pianta ne esce irrimediabilmente storpiata.
Nel quadro On Via Cassia (Roma) contro uno cielo immenso si staglia un albero ridotto ad un tronco, dal quale spuntano vorticosamente sottili ramoscelli: tutti quelli che probabilmente sarebbero andati a distribuirsi nella folta chioma. La forza della
Questa ambivalenza tra limitazione esteriore e energia illimitata interiore per Reiner non è soltanto un fenomeno legato al mondo vegetale, ma oltrepassando il suo significato stretto rimanda alla situazione dell’artista. Metafora dello spazio d’azione, ugualmente determinato, reciso, limitato e di tutti i modi che gli artisti hanno trovato per superare questi limiti. “Un desiderio di libertà e trascendenza è contrapposto da, e in conflitto con, la materialità dell’esistenza della pittura.” spiega “Non vedo nessun’altra metafora adatta a descrivere la caratteristica comico-tragica delle nostre vite.”
Dopo una serie di esposizioni personali e collettive soprattutto negli Stati Uniti ma anche in Germania, America Latina e nel Regno Unito, l’artista con questa esposizione approda in Italia. Nato nel 1960 a Los Angeles dove attualmente risiede, ha preso spunto per questa sua serie di dipinti proprio nel quartiere dove vive. Per poi riscontrare e documentare questo fenomeno della potatura logistica anche durante un viaggio, in lungo ed in largo per l’Italia.
sylvia schiechtl
mostra visitata il 10 dicembre 2004
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