Artista profondamente immerso nel contesto storico e
culturale italiano del secondo dopoguerra, Mario Nigro (Pistoia, 1917 – Livorno 1992) è
noto al grande pubblico soprattutto per l’adesione nel 1951 al MAC – Movimento
Arte Concreta.
Lo spazio espositivo di A arte Invernizzi presenta, al
piano superiore, alcune importanti opere di quegli anni. Nel 1953 Nigro inizia
a produrre la serie degli Spazi totali: si tratta di grandi griglie e scacchiere che
molto attingono all’esperienza di Mondrian. Il ritmo però, seppur protagonista indiscusso
delle tele, non è mai armonioso, ma continuamente spezzato, accelerato e poi
frenato, appesantito e poi alleggerito; gli elementi non si accostano mai in
perfetto ordine ed equilibrio, ma vengono ritagliati e posti in opposizione; il
contrasto crea progressioni ritmate, le linee divergono, creando e nascondendo
continuamente geometrie di colori.
La sua ricerca, sempre in evoluzione, continua con la
serie di dipinti Tempo totale, che copre il periodo 1969-76. Qui l’attenzione si
concentra sull’elemento temporale e il ritmo è dato esclusivamente da trattini
neri o colorati su fondo bianco, disposti in obliquo, in un susseguirsi di
angolature e spaziature diverse. Il ritmo e la musicalità rimangono
protagonisti fissi della sua produzione, fortunato retaggio della sua
formazione musicale, e vengono resi anche grazie all’altra sua base culturale,
quella scientifica.
Il contrasto è lo strumento che crea la musica nei suoi
dipinti: la linea è sottile e poi si fa spessa, si allontana e poi si avvicina,
si incrocia e si scontra dando vita al movimento, a un dinamismo dai toni
optical, che molto ricorda il Futurismo. La ripetitività degli elementi nelle
sue tele, così come nelle opere che dal 1964, abbandonando la bidimensionalità,
presero la forma di istallazioni ambientali, è sempre accompagnata dalla
variazione e dall’opposizione.
L’evoluzione nel capitolo più recente della sua produzione
si concentra sul colore: al piano inferiore della galleria si trovano alcune
tele di grandi dimensioni, facenti parte dei cicli dei Ritratti e dei Dipinti satanici. Il periodo è quello di fine anni
‘80: le linee sono sparite, lasciando spazio all’elemento cromatico, a
energiche pennellate di colore, gialle, verdi e rosse. Il ritmo non è stato
abbandonato ma liberato, come per potergli dare più forza drammatica. Anche i
titoli delle opere rimandano a una ricerca più espressiva (Lotta, Libertà, Rivoluzione fra i Dipinti satanici, Agamennone e Euripide fra i Ritratti) e la musicalità non è più resa
dal contrasto ma dal mescolarsi, dall’accostarsi di macchie emozionanti di
colore sul bianco della tela.
Per chi è interessato a un approfondimento sull’artista,
da non perdere il recentissimo Catalogo ragionato edito da Skira e presentato a
fine marzo.
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MAC a Roma
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elisa zancanella
mostra visitata il 23 marzo 2010
dal 18 marzo al 6
maggio 2010
Mario Nigro – Dallo Spazio totale ai Dipinti satanici
A arte Studio Invernizzi
Via Scarlatti, 12 (zona Piazza Lima) – 20121 Milano
Orario: da lunedì a venerdì ore 10-13 e 15-19; sabato su appuntamento
Ingresso libero
Catalogo disponibile
Info: tel./fax +39 0229402855; info@aarteinvernizzi.it;
www.aarteinvernizzi.it
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