La fondazione Cosmit Eventi ha ottenuto dal Comune di Milano l’utilizzo di un appartamento di mille metri quadrati per organizzare una mostra che rappresenta l’evoluzione di cento anni di arte e arredamento italiani, dal Divisionismo al contemporaneo. Finalmente, quindi, il Salone del Mobile si salda in modo clamoroso e inequivocabile al mondo dell’arte ufficiale, sancendo la sua importanza come evento culturale e artistico. La città di Milano ospita numerosi eventi Fuori Salone, ma l’esposizione di Cosmit può essere considerata come una delle più grandi e significative.
Ogni sala rappresenta un determinato movimento artistico. Si comincia con quella dedicata al Divisionismo, che contiene i mobili di Carlo Bugatti (Milano, 1855- Molsheim, Alsazia 1940) e i dipinti di Giovanni Segantini (Arco, 1858 – Shafberg, 1897) e Gaetano Previati, all’insegna del socialismo umanitario. Si prosegue con l’interno futurista e i mobili studiati da Giacomo Balla (Torino, 1871- Roma, 1958): l’arredamento esalta il predominio della linea-forza, sottolineata da sgargianti colori, in particolare gialli e verdi, che mutano a seconda della disposizione dell’osservatore, grazie al gioco sinusoidale con cui sono costruiti gli oggetti in legno. Alle pareti ecco tornare il medesimo dinamismo e la vivace tavolozza nelle tele di Umberto Boccioni (Reggio Calabria, 1882 – Verona, 1916). Prezioso il boudoir con i vestiti originali di Gabriele D’Annunzio.
Di sala in sala si raggiungono le sperimentazioni della Pop-Art, dell’Arte Povera e della Transavanguardia, testimoniate da alcuni degli esponenti più rappresentativi. Le ultime stanze sono dedicate all’epoca attuale e alle opere di artisti contemporanei come Maurizio Cattelan, Loris Cecchini e Massimo Bartolini.
Provocatoria la scultura a grandezza naturale (A Piedi Pari, 2006), in cui Lara Favaretto (Treviso, 1973) ritrae se stessa nell’atto di orinare come un uomo, scioccante e polemica allo stesso tempo. Love Difference- Movimento Artistico per una Cultura Intermediterranea (2003) di Michelangelo Pistoletto (Biella, 1933) invita lo spettatore a unirsi intorno a una grande tavola, che ha il perimetro tratteggiante i paesi che si affacciano sul Mediterraneo, in cui sono presenti tutte le diverse culture del Mare Nostrum, rappresentate dalle sedie differenti, oggetto della storia e tradizione locale.
La musica accompagna il pubblico nel suo viaggio temporale e artistico, con Nel Blu dipinto di Blu di Domenico Modugno o L’Estate tratta da Le Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi. L’allestimento della mostra lascia in secondo piano i quadri, che, pur essendo in gran parte capolavori, sembrano far da contorno all’arredamento, vero protagonista. Un’esposizione tuttavia originale e coinvolgente, che fa apprezzare aspetti meno conosciuti di alcuni artisti che si sono dedicati anche al design.
vera agosti
mostra visitata il 19 aprile 2007
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