Categorie: milano

fino all’8.I.2011 | Emmanuelle Antille / Michelangelo Penso | Milano, The Flat

di - 16 Dicembre 2010
Dare
dimensione estetica a un soggetto inedito, invisibile all’occhio umano,
prodotto dell’uomo a partire da pezzi di natura. Le architetture sospese di Michelangelo Penso (Venezia, 1964),
reticoli zoomorfi di bande in nylon colorato o nera gomma industriale,
esoscheletri giganti da futurista museo di storia naturale, riproducono un
invisibile e potenzialmente rivoluzionario prodotto della bioingegneria,
facendo un’operazione inversa rispetto al “non rappresentativo”. La proposta dell’autore
è infatti di andare oltre all’individuazione di corrispondenze possibili e
lasciare che queste strutture interagiscano con lo spettatore, “proponendo un nuovo mondo, una realtà
possibile che si nutre di un’estetica nuova
”.

Fuori
dal Postmodernismo, dal Dadaismo ripiegato su se stesso, dal Concettualismo
auto-riferito, l’arte sospende la riflessione esclusiva su di sé, per
interessarsi al reale e dargli addirittura un linguaggio. Lo straniamento dello
spettatore è dunque nel trovarsi di fronte alla ripresa di un’autentica ricerca
artistica, e non romanticamente sull’oltre, ma verso l’interno, dentro la
genetica, senza per questo avere un restringimento di campo, ma percependo
attraverso le opere la vastità del capannone industriale in cui sono nate e per
sinestesia una vastità temporale.


Con
la curiosità innanzitutto per le proprie fonti di ispirazione, questo artista
mestrino riacquista all’arte il diritto di espressione sull’evoluzione
scientifica e i suoi possibili e stravolgenti risvolti sul piano umano e
sociale: di qui la dimensione delle opere, il gusto fetish, sospenderle con
ganci da macello per girarvi attorno, osservarli e simbolicamente manipolarli
come in laboratorio.

Vedere
delle carcasse, per quanto solide, fa staccare da sé, dalla corporeità, in
un’idea di futuro intuitivamente umano. Per questo il passaggio nel secondo
ambiente dedicato a Emanuelle Antille (Losanna, 1972) può risultare traumatico. Da notare innanzitutto l’originale
organizzazione degli spazi della galleria, composta da un atelier al pian
terreno e da un vasto sotterraneo, dove si viene condotti dai galleristi come
nel tour per gli ospiti di un proprietario di casa.


Da
questo clima di familiare accoglienza si stacca l’incontro con Shutter and Circles, esposizione intermittente
e concitata a un crudo realismo. A ognuno la libertà di vedervi un video porno
o un complice rapporto d’amore, quello che l’artista sembra dirci è che “non indagare la nostra sfera sessuale, vuol
dire rinunciare a parlare di noi veramente: fatti di carne prima di tutto

(F. Sarica). Al di là di un senso di scandalo o di voyeurismo, il forte impatto
dell’opera deriva dal condurre la riflessione sulla creazione oltre l’ipotesi
intellettuale, chiamandoci in causa direttamente: corpo e azione.

articoli correlati

Personale romana per Emmanuelle Antille

Penso
a Mestre

anita fumagalli

mostra visitata il 30 novembre 2010


dal 30 novembre
2010 all’otto gennaio 2011

Emmanuelle
Antille – Geometry of Ecstasy

Michelangelo Penso – Black Genetic

The
Flat – Massimo Carasi

Via Frisi, 3 (zona Porta Venezia) – 20129 Milano

Orario: da martedì a sabato ore 14-19.30; festivi su appuntamento

Ingresso libero

Info: tel./fax +39 0258313809; carasi-massimo@libero.it;
www.carasi.it

[exibart]

Articoli recenti

  • Arte contemporanea

Quella di Warhol non è mai la “solita zuppa”: l’eredità di un soggetto iconico

La lattina più famosa dell’arte torna protagonista: denigrata, celebrata, reinterpretata. La sua metamorfosi mostra quanto la visione di Warhol continui…

6 Dicembre 2025 9:30
  • Musei

Credere che il mondo possa sollevarsi insieme al proprio desiderio. Nasce a Mantova il Museo Sonnabend

La nascita della Sonnabend Collection Mantova, dentro il restaurato Palazzo della Ragione — inaugurata il 29 novembre 2025 con 94…

6 Dicembre 2025 0:02
  • Personaggi

Addio a Frank Gehry. Muore un titano dell’architettura

Alcuni dei suoi edifici sono i più importanti al mondo: Frank Gehry, colui che ha praticato l'architettura, o forse più…

5 Dicembre 2025 21:24
  • Arte contemporanea

La Società delle Api si sposta a Roma, con Luca Lo Pinto nuovo direttore artistico

La Società delle Api nomina Luca Lo Pinto come direttore artistico: la Fondazione creata da Silvia Fiorucci sposta a Roma…

5 Dicembre 2025 17:30
  • Mostre

La Fondazione Luigi Rovati di Milano racconta tremila anni di Olimpiadi

Fino al 22 marzo 2026, la Fondazione Luigi Rovati celebra i Giochi Olimpici con una mostra che unisce storia, arte…

5 Dicembre 2025 17:00
  • Personaggi

Addio a Giovanni Campus, morto a 97 anni uno dei maestri della scultura contemporanea

È morto Giovanni Campus: se ne va un protagonista rigoroso e appartato dell’arte italiana del secondo Novecento, tra gli innovatori…

5 Dicembre 2025 16:08