“I temerari delle strade bianche”, da Tazio Nuvolari a Giuseppe Campari, passando in rassegna per tutti quegli “eroi” che a partire dai primi anni del ‘900 si sono avventurati lungo le difficili strade sterrate della Cuneo-Colle della Maddalena. A loro è dedicata la ricca mostra fotografica allestita fino al 29 settembre presso il complesso monumentale di San Francesco a Cuneo. Un percorso adatto a tutti, dagli appassionati a semplici curiosi, reso possibile grazie alla riscoperta dell’archivio del fotografo Adriano Scoffone.
Ottanta foto predisposte come le varie fasi della gara che raccontano l’edizione 1930 della Cuneo-Colle Maddalena insieme ad altri importanti fotogrammi risalenti agli anni tra il 1925 e il 1927. Ma non solo. Il percorso è costituito da complesse scenografie, a cui ha contribuito anche Angelo Sala, per molti anni direttore dell’allestimento scenico del Teatro alla Scala di Milano. Insieme alle musiche originali e alle stampe giganti, abbracciano tre automobili straordinarie tra cui l’Alfa Romeo 1500 MMS con la quale, nel 1930, il pilota Emilio Gola tentò la scalata alla Maddalena.
«I visitatori troveranno molto più di una mostra di fotografie. Abbiamo cercato di creare un percorso immersivo in cui tutto gioca, le automobili vere, la musica di Marco Robino composta per l’occasione, le scenografie in grandi formati, le reliquie. Penso che sia qualcosa che possa interessare non solo gli appassionati di automobili e racconti bene che cos’era viaggiare in automobile novant’anni fa. Fare le corse in automobile, non sull’asfalto comodi come fanno oggi. Nuvolari correva ai 150 km/h su una strada sterrata. Le strade bianche vogliono dire proprio questo», ha spiegato il curatore della mostra “I temerari delle strade bianche”, Giosuè Boetto Cohen.
Un’idea nata dalla scoperta del fondo Scoffone da parte del curatore: «Un patrimonio di 40 mila fotografie custodite al Museo Civico di Cuneo. Mi sono imbattuto in alcune foto facendo una ricerca per un’altra mostra, dedicata a Giulio Boetto, non solo dei quadri di mio nonno, ma di tutto un mondo. Quando poi ho aperto la scatola delle 100 immagini delle automobili mi si sono sgranati gli occhi e da lì la voglia di fare una mostra per dare anche visibilità a questo patrimonio in modo che sia digitalizzato e sia reso così disponibile».
La mostra è realizzata dal Comune di Cuneo e dal Mauto – Museo nazionale dell’Automobile di Torino.
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