Categorie: Mostre

Al Mart, il Trentino è Unexpected negli occhi di sei grandi fotografi

di - 19 Luglio 2025

Accade che, quando ci si ritrova, inaspettatamente o no, davanti a una vista sconfinata di pianure, rocce o acqua, vivendo quelli che qualcuno chiamava sovrumani silenzi, e quella quiete, tocchiamo per un momento limmensità. La sentiamo nel vento che ci scompiglia i capelli, in quel brivido muto che ci attraversa la schiena, nella lacrima commossa davanti al roseo pallore delle Dolomiti, la mattina presto, appena usciti da un rifugio. Infreddoliti, certo, eppure felici. Si respira la potenza di ciò che è la terra: la roccia eterna che impera, mai piegandosi all’uomo, la dolcezza delle valli, sinuose attorno ai laghi, a vegliare su di loro, il tremolio dei fiori che rompe il ghiaccio a marzo. E la vita, ciclicamente, anno dopo anno, puntuale, torna.

Trentino Unexpected. Vedute della mostra. Ph Trentino Marketing, Carlo Baroni, 2025

Pare naturale per tutti andare in Trentino per godere della neve in inverno, dei verdi prati in estate. La settimana bianca, la villeggiatura estiva. Ma le montagne che in primavera perdono la pelle incipriata, i prati che in estate si fanno fieno, chi in Trentino ci resta, si prende cura del territorio e lo custodisce in totale simbiosi con la fauna e la flora: loro sono lì, tutto lanno. Trentino Marketing, in collaborazione con Gribaudo e con la curatela di Denis Curti, ha concepito e organizzato questa mostra fotografica proprio per raccontare il territorio oltre la settimana bianca, oltre la villeggiatura estiva. Simone Bramante, Francesco Jodice, Gabriele Micalizzi, Roselena Ramistella, Massimo Sestini, Newsha Tavakolian: sei fotografi di fama internazionale, hanno risposto a questo invito, dedicando i loro occhi sapienti – che cercano al di là di ciò che vedono – alla realizzazione di questo grande progetto culturale. I clic sui tasti delle loro macchine fotografiche hanno cercato storie da raccontare e svelare: storie di appartenenza, di tradizioni, scrigni architettonici di immenso valore, mani artigiane e mani che reggono viti colme di grappoli. E paesaggi, certo, soprattutto quelli inusuali e più inaspettati: i paesaggi lacustri, per esempio, con le leggende che si portano dentro, tramandate di bocca in bocca, di nonna in nipote.

Trentino Unexpected. Vedute della mostra. Ph Trentino Marketing, Carlo Baroni, 2025

La mostra si apre con gli scatti zenitali di Sestini, che sorprendentemente trasformano le barche del Lago di Garda in una via lattea marittima, e inquadrano dall’alto un picnic in un prato che contiene tutta la dolcezza e la gioia condivisa di una domenica di festa. Sestini fotografa i laghi, «gli occhi del Trentino», racconta il curatore Denis Curti. «Ce ne sono ben 297 in questa fantastica regione». I laghi come occhi: graffiati in inverno dalle lame dei pattini, riflettono una luce disarticolata e mossa; calmi quando, a poco a poco, si disgelano e il centro del lago sembra una pupilla. Nella sala successiva, Ramistella dirotta lobiettivo verso tematiche antropologiche: esplora i sistemi di parentela, le tradizioni culinarie, le forme di vita economica, i sistemi di credenze religiose, i riti e i miti del Trentino. Bambini e adulti nelle tipiche case di montagna, con la stufa a legna pronta per essere accesa, i sorrisi accennati mentre la madre taglia una torta, l’orologio segna le 4: è l’ora della merenda. Insieme. In unatmosfera di quiete che non conosce il tempo lineare, ma quello ciclico della ripetizione, dove tutto cambia eppure tutto rimane com’è: come quella caffettiera o quegli utensili appesi ai muri, che sopravvivono alle generazioni. Una donna bellissima è fotografata a mezzo busto immersa nel lago di Serraia: una ninfa, come nella leggenda della ninfa Ondina del Lago di Carezza, sensuale eppure inafferrabile.

Trentino Unexpected. Vedute della mostra. Ph Trentino Marketing, Carlo Baroni, 2025

A seguire, Bramante si concentra sui sentieri e su ciò che inaspettatamente appare su di essi: fiori, di svariate forme e colori: il mistero più bello e fragile del Trentino. Immortala paesaggi colti da una luce dorata, che acquisisce un volume nuovo quando filtrata attraverso gli alberi nei boschi; immortala lacqua che scroscia dalle cascate, e che sembra di udire anche solo guardandola. Nella stanza accanto, Tavakolian fa emergere il lato produttivo del Trentino, ponendo laccento sui valori della terra, i frutti che questa, con una «coltivazione eroica» – come la chiama Curti – produce. Attraverso il suo occhio, fa emergere unumanità sottile che si ritrova nelle tradizioni di paese, in chi ogni giorno lavora nelle cabinovie o negli impianti di risalita.

Trentino Unexpected. Vedute della mostra. Ph Trentino Marketing, Carlo Baroni, 2025

Micalizzi, si sa, ama il dinamismo. Ama la gente, ma soprattutto ciò che la smuove, ciò che fa per ribellarsi, per difendere le proprie terre, i propri ideali. In Trentino cattura tradizioni locali cittadine, come il fuoco di San Martino a Predazzo, che illumina e insieme spaventa, le mani dei marmisti a Carisolo, ruvide e sagge, o il Team Black Crew in Val di Sole, restituendo un Trentino dinamico, estremo e virtuoso. Conclude la mostra Jodice, con la sua firma nellanalisi dellambiente urbanizzato, ma senza uomini. Tutto si ferma, nelle fotografie di Jodice, e nel fermarsi diventa eterno. La nebbia sale, grigia e densa, dalla diga di Careser; raggiunge il culmine, non si vede più il precipizio. Inghiottisce tutto, e si riprende ciò che è sempre stato suo. Sembra paradossale come certe emozioni così vaste – che solo i panorami infiniti possono dare – possano essere respirate con la stessa carica emotiva dentro le mura di un museo. Eppure è così. Sestini, Ramistella, Jodice, Bramante, Micalizzi e Tavakolian ci sono riusciti. Il Trentino è tutto lì, per noi.

Trentino Unexpected. Vedute della mostra. Ph Trentino Marketing, Carlo Baroni, 2025

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