IOCOSE, Loops & Vectors, 2022, FMAV Palazzina dei Giardini, ph © Matteo Cattaruzzi
Tre mostre a chiusura dâanno, per rendere conto delle varie sfumature della cultura visiva contemporanea, tra talenti emergenti, sperimentazione ed esperienze ludiche. FMAV â Fondazione Modena Arti Visive presente i suoi nuovi progetti, che si diffonderanno negli spazi di Palazzo Santa Margherita e della Palazzina dei Giardini, dallâundicesima edizione del Premio Davide Vignali, alla full immersion nellâuniverso parallelo e pixelato di Minecraft Museum Adventure, fino allâimmaginario surreale, visionario, fanta-scientifico ma innestato nel presente del collettivo IOCOSE. Un programma eterogeneo, dunque, che restituisce le diverse âanimeâ che compongono FMAV, istituzione nata nel 2017 dalla confluenza tra Galleria Civica, Fondazione Fotografia e Museo della Figurina, su iniziativa del Comune di Modena e di Fondazione Modena.
Si parte con la mostra del Premio Davide Vignali, promosso da FMAV insieme alla Famiglia Vignali e allâIstituto dâArte Venturi di Modena, con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, con lâobiettivo di sostenere la creativitĂ dei giovani talenti del territorio. Dedicato allo studente dellâIstituto Venturi prematuramente scomparso nel 2011, questâanno lâiniziativa, che racconta il mondo interiore delle giovani generazioni e le loro ipotesi sul presente e sul futuro, ha visto la partecipazione di 127 studenti e ha premiato Anita Schulte-Bunert (IIS Blaise Pascal, Reggio Emilia), primo premio per âSe dici che mi vedi meglio significa che non sto abbastanza maleâ; Sara Ori (IIS Venturi, Modena) secondo premio per âPersone normaliâ; Martina Magnani (Liceo Corso, Correggio (RE)) terzo premio per âEducati ad essere perfettiâ; Rebecca Felicelli e Sofia Kalfus (IIS Venturi, Modena) Premio Venturi per âBecome adultâ; Martina Bellapianta (IIS Venturi, Modena) Menzione speciale per âEmpatiaâ; Gloria Venturelli (IIS Venturi, Modena) Menzione speciale per âNon lâho fato a postaâ. Sabato 26 novembre, presso la Sala Toccafondo di Palazzo Santa Margherita, si terrĂ la premiazione degli studenti vincitori.
Sempre a Palazzo Santa Margherita, al Museo della Figurina, visitabile anche âMinecraft Museum Adventure. Viaggio nel mondo della figurinaâ, progetto a cura di Francesca Fontana e Lorenzo Respi. Creato nel 2009 dallo sviluppatore svedese Markus Persson, detto âNotchâ, Minecraft Ăš il videogioco multipiattaforma piĂč diffuso al mondo, con 238 milioni di copie vendute. Grazie alla particolare dinamica di gioco, che permette di esplorare liberamente un mondo 3D costituito da blocchi in stile vagamente Lego, Minecraft Ăš considerato non solo un passatempo ma anche un utile mezzo di apprendimento e uno strumento per sviluppare la creativitĂ , la logica, il pensiero computazionale e le capacitĂ di problem solving, visto che, utilizzando i vari âmaterialiâ messi a disposizione si puĂČ costruire praticamente di tutto.
E infatti, attraverso le collezioni e i materiali conservati al Museo della Figurina â connessi al concetto di edutainment, dal momento che lo scopo della figurina era insegnare qualcosa in maniera divertente â Ăš stato sviluppato, insieme a Future Education Modena, un progetto per la ricostruzione del Museo allâinterno di Minecraft (Java Edition), con gli obiettivi di amplificare lâesperienza museale utilizzando il videogioco, coinvolgere i piĂč giovani nella visita al museo e integrare lâesperienza analogica e quella digitale.
La sede museale Ăš diventata cosĂŹ visitabile anche in versione virtuale e gli utenti possono interagire con il suo patrimonio attraverso una serie di giochi di difficoltĂ crescente che spaziano dal parkour alla logica: una vera e propria escape room sui temi dellâallestimento contenente sfide, indovinelli e prove che saranno implementati in occasione di ogni nuova mostra.
La Palazzina dei Giardini ospita invece âLoops & Vectorsâ, la prima mostra personale in unâistituzione museale del collettivo artistico IOCOSE, a cura di Francesca Lazzarini e Daniele De Luigi. Il collettivo ha raccolto per lâoccasione una serie di opere realizzate nellâultimo decennio che come spiega la curatrice âsono variamente informate da questi due diversi tipi di movimento: da un lato il loop, la circolaritĂ , che puĂČ essere intesa in unâampia varietĂ di accezioni, dalla ripetizione fino a un modello di tempo alternativo a quello lineare; dallâaltra il vettore, una linea che indica direzione e movimento, anchâessa soggetta a interpretazioni multiple: dallo scarto sino alla linea di fugaâ.
Fondato nel 2006 da Matteo Cremonesi, Filippo Cuttica, Davide Prati e Paolo Ruffino, il collettivo ha incentrato la propria indagine sulla ricerca delle tracce lasciate nel presente dai fallimenti delle narrazioni sul futuro della tecnologia. Una sovrapposizione di tempi, piani e immaginari che, attraverso una lettura poetica e surreale dei miti del progresso ma anche del racconto e della cronaca, produce nuove interpretazioni del mondo che ci circonda.
Per lâoccasione, il collettivo ha raccolto una serie di opere realizzate nellâultimo decennio che, come spiega la curatrice, «Sono variamente informate da questi due diversi tipi di movimento: da un lato il loop, la circolaritĂ , che puĂČ essere intesa in unâampia varietĂ di accezioni, dalla ripetizione fino a un modello di tempo alternativo a quello lineare; dallâaltra il vettore, una linea che indica direzione e movimento, anchâessa soggetta a interpretazioni multiple: dallo scarto sino alla linea di fuga».
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