Categorie: Mostre

Darren Bader, Interlude | Galleria Franco Noero

di - 4 Ottobre 2019

Il linguaggio è l’elemento visivo e semantico che crea le fondamenta per le associazioni e i bilanciamenti nell’opera di Darren Bader. Artista newyorkese -1978- con una importante carriera espositiva di livello internazionale usa rigore concettuale con una certa giocosità di tono: pratica l’accoppiamento di elementi che apparentemente hanno nulla in comune e esegue uno schema ben preciso di istruzioni. Bader non produce ma post-produce, usa materiali collaudati dalla società contemporanea e ne sfrutta l’aleatorietà per creare regole e poi distruggerle.

Artista selezionato da Ralph Rugoff, curatore della 58ᵃ Biennale di Venezia, crea Scott Mende’s VENICE!, un’opera di realtà aumentata che copre l’area dall’Arsenale al Padiglione Centrale e alcune locations specifiche. L’opera rispecchia la metodologia usata dall’artista: creare una tipologia di linguaggio concettuale che pone la riflessione sull’oggetto usato da una società consumistica.

La Galleria Franco Noero di Torino ospita “Interlude”, la terza mostra personale dell’artista. Osservare il suo lavoro è porsi domande, sovente di natura filosofica e di arte contemporanea. Gli oggetti che usiamo sono molto più importanti di ciò che sospettiamo e in Interlude essi sono posizionati sul pavimento, sulle pareti e in un angolo della sala. L’oggetto nell’opera di Bader diventa scultoreo: non assolve più la funzione prestabilita ma perviene a un nuovo significato che può essere tradotto in un gioco dei sensi.

Darren Bader, Interlude, vista della mostra

In Interlude Darren Bader realizza una connessione tra oggetti e azione; Aroma -Proposal for a Fragrance- è un’opera creata dall’artista con 44 essenze che diventa opera scultorea nel dissolversi. L’opera scultorea di Bader consiste nel mettere insieme elementi complementari quali oggetti di consumo, parole, immagini, animali e persone. Velleities, una scultura inesistente, è l’ultimo degli elementi che mette in relazione le seguenti opere: 1 Sculpture, 3 Sculptures, 4 Second Editions e 7 Sculptures, e identifica un “iper-readymades” invisibile. L’opera Substitutions è formata da sei parti #1, #2, #3, #4, #5, #6, e elementi di varia tipologia sono posizionati con meticolosa cura a formare la struttura per intero; Substitutions #1 è una tavola Meyer rappresentata da 118 oggetti. L’artista afferma: “potremmo essere in grado di comunicare verbalmente con un’altra persona con una sola parola. Ma la maggior parte non può, non con una persona che non è nella stanza con noi”. Bader sostiene: “è un terreno verbale instabile quando ci si confronta con il generico e/o specifico della cosa”. Ai lati dell’opera 4 animali di peluche incarnano i 4 evangelisti, che proteggono/sorvegliano l’opera formata da un orologio, un Basho poem, una formazione di football americana e una piantina dell’Italia.

Il tema dell’oggetto e dell’equipollente discorso antiestetico è ripreso nelle opere 109 Things To Begin a New Civilization e eBay Sculpture. La prima è una cernita ironica di oggetti fondamentali per una nuova civiltà, mentre la seconda risulta un gesto estremo di ready-made. Le opere dell’artista rappresentano una traduzione del concettualismo post Duchamp: l’aspetto borghese si impoverisce e al suo posto si instaura l’economia dei consumi e il linguaggio dell’arte contemporanea. In Molecules (starter kit 1) e Molecules (starter kit 2) 20 casse audio emettono in loop (con tecnologia Arduino) un suono neutro creato dalla sovrapposizione di 14 brani, contenenti la parola di riferimento all’elemento chimico scritto di fianco alla cassa. L’opera di Darren Bader si basa su fatti reali e tangibili, scevro da opinioni personali. Darren Barder vuole essere descrittivo e non discorsivo.

Silvia Barolo

Mostra visitata il 20 settembre

Dal 16 luglio al 9 ottobre 2019

Darren Bader

Interlude

Galleria Franco Noero

Piazza Carignano 2, Torino

Martedì – Sabato: 12:00 – 20:00

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